Giorgio Napolitano, l’ex presidente della Repubblica, è morto presso la clinica Salvator Mundi a Roma. La notizia è stata confermata dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, il quale ha annunciato che la camera ardente sarà allestita a Palazzo Madama. Le esequie di Stato saranno celebrate su disposizione del sottosegretario di Stato Alfredo Mantovano, senza la necessità di convocare un Consiglio dei Ministri straordinario. È stato inoltre dichiarato che il giorno delle celebrazioni delle esequie di Stato sarà dichiarato lutto nazionale.
Napolitano, uomo delle riforme, napoletano di gran classe, elegante e attento ai dettagli, ha iniziato il suo primo mandato al Quirinale nel 2006 e ha concluso il secondo mandato con qualche rimpianto per i cambiamenti istituzionali non completamente attuati. Durante il suo mandato, ha affrontato una durissima crisi economica cercando sempre di evitare scioglimenti anticipati della legislatura per garantire la stabilità politica. Ha anche dovuto affrontare il processo sulla presunta trattativa Stato-mafia, dimostrando le sue capacità di tenuta psicologica e mediazione.
Napolitano è stato un europeista convinto e ha sostenuto l’indispensabilità dell’Unione europea. Ha cercato di parlare all’Italia intera e di promuovere il dialogo fra le forze politiche. Il suo passaggio più importante è stato nel novembre 2011, quando ha portato Mario Monti a palazzo Chigi per affrontare la crisi del debito sovrano. Inoltre, ha nominato Enrico Letta come primo ministro sulla base di una larga intesa e ha mantenuto un rapporto sincero e pragmatico con Matteo Renzi.
Nel gennaio 2015, Napolitano ha rassegnato le dimissioni e sono diventato senatore a vita come presidente emerito della Repubblica. La sua morte rappresenta una grande perdita per l’Italia e per la politica italiana, ma il suo lascito di uomo delle riforme e di europeista convinto rimarrà per sempre nei cuori degli italiani.
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