Il primo ministro armeno denuncia pulizia etnica nel Nagorno Karabakh
Il primo ministro armeno, Nikol Pashinian, ha recentemente accusato l’Azerbaigian di compiere una pulizia etnica nella regione del Nagorno Karabakh. Secondo Pashinian, gli armeni stanno abbandonando l’enclave e presto non ci saranno più armeni nella regione.
Inoltre, è emersa la notizia dell’arresto di Ruben Vardanyan, ex leader del governo separatista del Nagorno-Karabakh. Vardanyan è stato bloccato mentre cercava di attraversare il confine con l’Armenia. Prima del suo arresto, Vardanyan era considerato un uomo d’affari di successo e aveva rinunciato alla cittadinanza russa quando si trasferì nella regione.
La moglie di Vardanyan, Veronika Zonabend, ha confermato il suo arresto e ha chiesto sostegno e preghiere per garantire il suo rilascio sicuro. Una foto diffusa ha mostrato Vardanyan in stato di arresto, affiancato da due ufficiali azeri, in un aeroporto.
La situazione nella regione del Nagorno Karabakh è estremamente tesa dopo il conflitto scoppiato lo scorso anno tra l’Azerbaigian e l’Armenia. Diverse migliaia di persone sono morte e molte sono state costrette a fuggire dalle proprie case. Entrambi i paesi hanno firmato un accordo di cessate il fuoco nel novembre 2020, ma le tensioni rimangono alte.
Il governo armeno ha intensificato le sue accuse contro l’Azerbaigian, sostenendo che la pulizia etnica sia in atto nel Nagorno Karabakh. Molti armeni hanno cercato di lasciare la regione per salvaguardare la propria sicurezza. Le autorità armeni chiedono ora una maggiore attenzione e intervento internazionale per porre fine alle violenze e garantire la sicurezza degli armeni rimasti nella regione.
In risposta alle accuse, l’Azerbaigian ha smentito qualsiasi forma di pulizia etnica e ha invece accusato l’Armenia di turbare la stabilità nella regione. Entrambi i paesi continuano a cercare soluzioni diplomatiche per risolvere le questioni irrisolte, ma la situazione rimane incerta e instabile.
E’ fondamentale che la comunità internazionale segua attentamente gli sviluppi in questa regione e si impegni attivamente per promuovere una soluzione pacifica e duratura al conflitto.
“Social media scholar. Reader. Zombieaholic. Hardcore music maven. Web fanatic. Coffee practitioner. Explorer.”