I medici di medicina generale di Bari sono pronti a compiere azioni legali e di protesta a seguito della decisione della Asl di recuperare le spese relative a prescrizioni errate di farmaci.
La controversia è iniziata quando è emerso che i medici avevano l’abitudine di permettere ai pazienti di pagare solo il ticket anziché il prezzo pieno del farmaco, anche se l’agevolazione non era prevista.
Tuttavia, ora i medici hanno promesso di interrompere queste pratiche non più tollerate e di seguire le indicazioni e le regole in futuro. Questo ha comportato disagi per i pazienti costretti a dover affrontare la riluttanza dei medici nel prescrivere farmaci come gli inibitori della pompa protonica per problemi gastrointestinali, anche se le condizioni sembravano giustificarli.
Il servizio sanitario copre l’acquisto di inibitori della pompa protonica solo in determinati casi e con condizioni di rischio specifiche. Tuttavia, i medici sostengono che molte delle decisioni amministrative non tengano in considerazione le valutazioni cliniche, mettendo in cattiva luce i medici di base e negando ai pazienti la possibilità di accedere a farmaci più economici.
Questo solleva la questione di bilanciare gli interessi economici con la salute dei cittadini, soprattutto considerando che la spesa farmaceutica rappresenta solo un piccolo deficit rispetto ad altre spese. Inoltre, si mette in dubbio l’effettivo risparmio economico derivante dall’uso di farmaci generici e si chiede una spiegazione dettagliata del deficit sanitario.
Alcune soluzioni proposte includono l’affrontare il problema della spesa farmaceutica indotta e l’applicazione completa della dispensazione dei farmaci da parte delle farmacie ospedaliere al momento delle dimissioni dei pazienti. Inoltre, viene criticate le spese per l’adeguamento degli studi dei dirigenti, ritenendo che questa sia una priorità minore rispetto alle prescrizioni errate fatte dai medici di base negli ultimi 10 anni.
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