Due cuccioli di orso bruno marsicano si sono riuniti all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Secondo quanto riferito dai tecnici del parco, i cuccioli sono stati avvistati nei dintorni di una pianta di melo in montagna. Ciò indica che i cuccioli hanno percorso più di 10 chilometri dal luogo in cui è stata uccisa la madre.
L’incontro dei cuccioli è un’ottima notizia, poiché dimostra la possibilità di sopravvivenza di questa specie minacciata. Inoltre, i cuccioli sembrano essere in grado di alimentarsi autonomamente, in quanto si sono allontanati dalla zona più antropizzata del territorio.
Dato l’importanza di questa vicenda, il Parco ha sospeso le attività di cattura e si concentrerà invece sul monitoraggio dei cuccioli. Si chiede ai cittadini di non cercare di avvistare i cuccioli e di non intralciare le operazioni di monitoraggio al fine di garantire il loro benessere.
La speranza è che i cuccioli riescano a sopravvivere nell’areale del Parco e non debbano essere destinati alla cattività. Questi orsi marsicani sono una delle specie più rare e preziose presenti in Italia, e proteggerli è un compito fondamentale per la conservazione della biodiversità.
Parallelamente, è in corso un esame autoptico sulla madre dell’orsa Amarena per determinare le circostanze della sua morte. Gli esperti stanno indagando il tipo di arma e proiettili utilizzati, le lesioni che hanno causato la morte e i tempi del decesso. Queste informazioni saranno cruciali per garantire la sicurezza degli orsi rimasti e prevenire futuri atti di violenza.
In conclusione, l’avvistamento dei due cuccioli di orso bruno marsicano è un evento significativo per la conservazione della specie. Il Parco continuerà a monitorarli attentamente e si auspica che possano crescere e vivere liberi nel loro habitat naturale. La morte della madre rimane al centro di un’indagine per assicurare giustizia e sicurezza per gli orsi presenti nel parco.
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