Negli ultimi anni, la quantità di memoria interna disponibile sugli smartphone Android è cresciuta notevolmente. L’aumento dello spazio di archiviazione è stato determinato in parte dal sistema operativo Android stesso, che richiede sempre più spazio per funzionare correttamente, e anche dalle dimensioni sempre più grandi delle applicazioni.
Tuttavia, diversi produttori hanno deciso di interrompere la produzione dei modelli da 64 GB di memoria interna, anche per quanto riguarda i dispositivi di fascia bassa. Questo potrebbe sembrare un passo indietro nell’evoluzione tecnologica, ma in realtà è legato ai progressi fatti dagli stessi produttori nel settore dell’archiviazione interna.
Un altro problema che gli utenti Android hanno riscontrato è l’errore nel calcolo dello spazio di archiviazione utilizzato dai componenti di sistema. Il sistema operativo utilizza unità di misura non convenzionali, considerando come spazio di archiviazione di sistema tutto ciò che non è audio, video, immagini, documenti, applicazioni o file da eliminare. Persino la versione più recente, Android 14, sembra utilizzare questa logica difettosa.
Fortunatamente, Samsung sembra aver risolto questo problema con l’aggiornamento One UI 6. L’azienda è riuscita a sviluppare una soluzione che misura lo spazio di archiviazione in gigabyte invece che in gibibyte, eliminando così la confusione tra gli utenti.
Ciò nonostante, la differenza nelle unità di misura ha portato molti utenti a credere che il sistema operativo Android occupi più spazio del necessario. Questo problema potrebbe essere risolto se Google decidesse di aggiornare la logica di Android per calcolare lo spazio utilizzato dai componenti di sistema, utilizzando le unità di misura standard riconosciute dai consumatori e dai produttori.
Questo miglioramento garantirebbe una maggiore chiarezza per gli utenti e potrebbe consentire loro di sfruttare appieno lo spazio di archiviazione disponibile sui loro dispositivi Android.
(Articolo di redazione Il Tamarindo)
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