Il suicidio di un detenuto alle Vallette, la 44esima morte nei penitenziari italiani del 2023, ha scosso l’opinione pubblica e sollevato nuove domande sulla situazione delle carceri italiane. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, si è recato di persona alle Vallette per fare visita alla struttura e affrontare direttamente il problema.
Durante la sua visita, però, i detenuti hanno mostrato la loro insoddisfazione con fischi e urla di “Libertà, libertà” rivolti al ministro. Nordio ha mantenuto la calma e ha spiegato che la sua visita non era un’ispezione, ma un atto di vicinanza nei confronti dei detenuti.
Il ministro Nordio ha proposto un nuovo approccio alla detenzione differenziata, puntando a separare i detenuti più pericolosi da quelli di modestissima pericolosità sociale. Una delle soluzioni proposte è l’utilizzo di caserme dismesse per ospitare i detenuti con pene brevi per reati minori. Questo progetto sarà implementato a livello territoriale dai singoli provveditorati regionali dell’amministrazione penitenziaria.
Nordio ha sottolineato che lo Stato non abbandona nessuno, cercando di rassicurare i detenuti sul fatto che si stanno prendendo misure per migliorare le condizioni carcerarie.
Nonostante i tentativi del ministro di stabilire un dialogo costruttivo, durante la visita i detenuti hanno continuato le loro proteste, batendo contro le sbarre e urlando ancora “Libertà, libertà”. Questo ha portato il sindacato S.PP. a criticare la visita del ministro, definendola un’inutile passerella.
Inoltre, la procura di Torino ha aperto due inchieste sulla morte di due detenute avvenute alle Vallette. Questi incidenti hanno contribuito ad accrescere la preoccupazione pubblica per la sicurezza e le condizioni di vita all’interno delle carceri italiane.
La questione delle carceri e del sistema penitenziario continua quindi ad essere un tema rilevante per il dibattito nazionale, con la necessità di trovare soluzioni concrete e urgenti per garantire maggior sicurezza e dignità ai detenuti.