Giovanna Mezzogiorno, famosa attrice italiana, ha fatto il suo debutto come regista con il cortometraggio “Inadeguata”, che affronta il tema del bullismo digitale, della dittatura estetica e del body shaming.
Il corto ha ricevuto molti applausi durante la Festa di Roma. La storia racconta le esperienze di Mezzogiorno, che è stata emarginata dal cinema a causa del suo aumento di peso dopo la gravidanza dei suoi gemelli.
Prodotto da Manuela Cacciamani in collaborazione con Grazia e Bulgari, il corto vede Carolina Crescentini nel ruolo di un’attrice che viene emarginata a causa del suo aumento di peso.
Mezzogiorno rivela il dolore che ha vissuto e la sua rinascita personale nel corto. Non è alla ricerca di vendetta, ma desidera raccontare la sua storia e quella di tante altre donne che vengono discriminate per non essere fisicamente perfette.
L’attrice ammette di essersi lasciata influenzare dal suo ambiente e dalla società, decidendo così di dimagrire attraverso un processo violento che ha avuto gravi ripercussioni sulla sua salute.
La Mezzogiorno non si aspettava che il cinema le voltasse le spalle e nessuno le è stato vicino, nemmeno le altre donne. Considera la solidarietà femminile come uno slogan che non corrisponde alla realtà.
Le donne ancora non sono riuscite a liberarsi dai dettami della società e sono le prime schiave della dittatura estetica.
Nel corto, Mezzogiorno non fa nomi, ma riconosce coloro che l’hanno derisa, discriminata e offesa. Potrebbe cambiare idea in futuro.
I suoi figli hanno visto il corto per far capire loro che non devono fare commenti sull’aspetto fisico delle ragazze. Inoltre, si preoccupano che lei segua una corretta alimentazione.
La forza di Mezzogiorno per ricominciare viene dal suo spirito di resistenza che l’ha sempre sostenuta nelle difficoltà. Non essere stata scelta a causa del suo aumento di peso non le ha impedito di ottenere ottimi risultati come attrice.