Il regista Marco Tullio Giordana ha rivelato di un misterioso progetto a cui stava lavorando insieme ad Andrea Purgatori sul set di un nuovo film. Durante le riprese, i due hanno notato strane figure che si aggiravano anche nei ristoranti, creando una sensazione di sorveglianza costante e impalpabile. Il progetto era infatti un viaggio che ripercorreva le origini secolari della mafia fino ai giorni nostri. Il regista e Purgatori avevano pianificato questa serie per ben tre anni e avevano deciso di chiamarla “La zona grigia”. La serie era una combinazione di finzione e indagine giornalistica e per realizzarla erano stati effettuati sopralluoghi in Sicilia e raccolte testimonianze di magistrati, giornalisti e investigatori.
L’interesse per la serie si era diffuso rapidamente e aveva attirato l’attenzione delle reti televisive e delle piattaforme di streaming. In particolare, Purgatori sembrava essere perfetto per il ruolo, grazie alla sua presenza scenica e alla sua voce autorevole. Tuttavia, durante le riprese, erano iniziate delle stranezze e una sensazione di essere seguiti o intercettati. Nonostante ciò, né Giordana né Purgatori avevano preso precauzioni particolari, ridendo della situazione.
Le inchieste giornalistiche di Purgatori erano spesso disturbanti per alcuni poteri forti, ma avevano sempre creato un sentimento di appartenenza civile tra il pubblico. Il giornalista faceva frequenti riferimenti ad altri giornalisti uccisi o scomparsi per aver fatto inchieste scomode, e il suo lavoro andava a contrasto con coloro che non volevano un controllo o un’opposizione. Tuttavia, nonostante le stranezze e le sensazioni di sorveglianza, Giordana e Purgatori avevano continuato a lavorare sul loro progetto, determinati a portare alla luce la verità sulla mafia e sulla sua presenza nella società contemporanea. La serie si preannunciava quindi come una produzione imperdibile, che avrebbe messo in discussione il potere e raccontato una storia ricca di suspense e rivelazioni.
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