Adil Harrati, muratore marocchino con un precedente penale per rapina in un supermercato, è stato arrestato con l’accusa di aver ucciso l’infermiera Rosella Nappini. Dopo 10 ore di ricerche intorno alla sua abitazione, è stato rintracciato e portato in custodia dalle autorità. Attualmente è detenuto nel carcere di Regina Coeli in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Harrati è accusato di omicidio volontario aggravato.
La storia di questa tragica vicenda prende spunto dal fatto che, in passato, Rossella Nappini aveva subito atti di stalking da parte di uno sconosciuto. Tuttavia, l’arrestato aveva avuto una relazione con la vittima, ma non è il padre dei suoi figli. La madre della vittima ha riferito alla polizia che Harrati si trovava in casa con loro poco prima dell’omicidio.
La coppia si era conosciuta quando Rossella aveva deciso di traslocare nella casa della madre, che si trovava vicino all’ospedale in cui lavorava. La loro relazione era durata solo pochi mesi e, nonostante la vittima avesse troncato il rapporto, i due erano rimasti in contatto.
Ora, la comunità è sgomenta per questa terribile tragedia che ha colpito la giovane infermiera. La polizia sta indagando per scoprire il movente di questo omicidio. Gli amici e i colleghi di Rossella Nappini si sono riuniti per commemorare la sua vita e chiedere giustizia.
La notizia dell’arresto di Adil Harrati ha scosso profondamente il quartiere, che non si aspettava un tale gesto da parte di un conoscente della vittima. Molti si domandano come sia possibile che le relazioni amorose possano trasformarsi in tragedie così orrende.
La speranza è che, attraverso le indagini e il processo successivo, la giustizia venga fatta e si possa fare chiarezza su questo terribile delitto. Intanto, la comunità si unisce nel ricordo di Rossella Nappini, una donna amata e rispettata, purtroppo stroncata nel fiore degli anni.
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