La Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge delega per la riforma fiscale, rendendola legge dello Stato. Questa approvazione rappresenta un passaggio fondamentale, ma il percorso legislativo non è ancora terminato. La delega fiscale mette per iscritto i principi di revisione del sistema tributario, che il governo dovrà implementare tramite decreti legislativi entro i prossimi 24 mesi. Il testo è stato approvato con 184 voti favorevoli e 85 contrari. Sono state introdotte 23 nuove novità dal disegno di legge. L’obiettivo finale del governo per l’Irpef è l’adozione di una aliquota unica. Tuttavia, la delega fiscale mirava a un obiettivo intermedio: passare dalle attuali 4 aliquote Irpef a solo 3. Si prevede la fusione dei primi due scaglioni di reddito con l’ampliamento del primo scaglione. La possibilità di rateizzare gli acconti e i saldi dell’Irpef sarà consentita esclusivamente per lavoratori autonomi e imprese individuali. I lavoratori dipendenti avranno una tassazione agevolata per straordinari, tredicesima e premi di produttività. Sono previsti misure concordate biennali per l’imposta sul reddito delle PMI e delle partite IVA. Non ci saranno modifiche per l’Iva, che dovrà essere versata come sempre. L’aliquota ordinaria dell’Ires rimarrà al 24% e si prevedono anche due regimi di vantaggio complementari. È prevista l’imposizione dell’Iva zero su alcuni prodotti di prima necessità. Il testo prevede una graduale eliminazione dell’Irap. I contribuenti che sono in regola con il Fisco riceveranno premi, come la riduzione dei tempi di rimborso. Le tasse potranno essere pagate automaticamente tramite addebito su conto corrente o altri metodi di pagamento elettronico. Non ci sarà un prelievo forzoso o un pignoramento automatico. La cedolare secca sarà estesa agli immobili non abitativi. Si punta anche ad eliminare il superbollo per le auto con una potenza superiore a 185 chilowatt. Sarà vietata la vendita a distanza dei prodotti contenenti nicotina o nicotine pouches da inalazione. Si intende riorganizzare le tasse regionali in vista di un federalismo fiscale regionale. Coloro che hanno un reddito compreso tra 28 e 50 mila euro pagheranno meno tasse. Chi guadagna tra 15 e 28 mila euro pagherà un incremento del 2-3% sulle tasse.
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