L’inflazione in Italia ha subito un calo significativo a ottobre, secondo le stime preliminari dell’Istat. Il tasso di inflazione è sceso al 1,8%, un dato che non si verificava da luglio 2021, quando era del 1,9%. Questo calo è da attribuire principalmente alla diminuzione dei prezzi dei beni energetici, che si stanno rallentando rispetto allo scorso anno.
Anche i prezzi dei beni alimentari hanno contribuito al ridimensionamento dell’inflazione, passando dal +7,7% al +5%. Questo è un segnale positivo per i consumatori italiani, che potranno fare acquisti a costi inferiori.
L’Istat ha inoltre comunicato che l’inflazione acquisita per il 2023 è del 5,7% per l’indice generale e del 5,1% per la componente di fondo. Questo indica che l’aumento dei prezzi potrebbe continuare anche l’anno prossimo, sebbene a un ritmo più lento.
Nell’ambito dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA), l’Italia ha registrato un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’1,9% su base annua. Questo rappresenta una netta decelerazione rispetto al +5,6% registrato a settembre.
Oltre all’Italia, anche nell’Eurozona si sta osservando un calo dell’inflazione. A ottobre, il tasso annuo nei venti Paesi dell’area euro è sceso al 2,9%, rispetto al 4,3% di settembre e al 5,2% di agosto, secondo i dati diffusi da Eurostat.
Questi dati rappresentano un segnale di sollievo per le famiglie italiane, che potranno beneficiare di prezzi più bassi sui beni di consumo e su alcuni servizi. Tuttavia, è importante monitorare attentamente l’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi per capire se questa tendenza al ribasso si confermerà.
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