Il presidente Biden e Kamala Harris, attuali leader degli Stati Uniti, si apprestano ad incontrare gli organizzatori e i familiari della storica manifestazione del 1963. Questo anniversario cade in un momento difficile per il Paese, poiché vi sono denunce di soppressione del voto delle minoranze e di abolizione dell’«affirmative action».
La situazione attuale è caratterizzata da un clima di odio diffuso, dalla brutalità della polizia e dalla crescita della violenza contro diverse comunità. Martin Luther King III, figlio del leggendario leader dei diritti civili, si è dichiarato preoccupato per il regresso degli Stati Uniti, mentre sua nipote Yolanda King è dispiaciuta di dover ancora promettere di realizzare il sogno del nonno.
Un recente sondaggio ha rivelato che i giovani americani e quelli con una bassa istruzione conoscono sempre meno la storia della Marcia su Washington e che molti pensano che siano stati fatti grandi progressi nel superamento delle discriminazioni, soprattutto tra la popolazione bianca e repubblicana.
La vicepresidente Kamala Harris ha denunciato i tentativi di riscrivere la storia e il presidente Biden ha compiuto diverse nomine per promuovere l’inclusione. Tuttavia, non sono ancora state ottenute leggi per proteggere il diritto di voto, tema centrale nella lotta per i diritti civili.
In questo contesto, l’incontro con gli organizzatori e i familiari della manifestazione del 1963 è un importante segnale di attenzione e impegno da parte dell’amministrazione Biden-Harris per affrontare le sfide attuali e perpetuare il sogno di uguaglianza di Martin Luther King Jr.
Sarà fondamentale non dimenticare le lezioni del passato e promuovere la conoscenza della storia della Marcia su Washington tra le nuove generazioni, al fine di combattere l’ignoranza e costruire una società più giusta e inclusiva.
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