Filippo Turetta trascorre una notte in cella
Filippo Turetta, il principale sospettato nella sparizione di Giulia, ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Halle, in Germania. Dopo aver collaborato con le autorità tedesche, Turetta ha risposto “sì” alla domanda se vuole essere consegnato in Italia, per affrontare il processo legato al caso. Secondo le autorità, potrebbero volerci circa 15 giorni per portare Turetta nel nostro paese.
Contatti tramite messaggio Whatsapp
Durante l’indagine, è emerso che c’è stato un contatto tramite messaggio Whatsapp tra Gino Cecchettin e Nicola Turetta, fratelli di Filippo. Questo particolare potrebbe essere di grande rilevanza per le indagini in corso.
Cambio di capo d’imputazione
Il capo d’imputazione a carico di Filippo Turetta è stato cambiato da tentato omicidio a sequestro di persona e omicidio volontario aggravato dal vincolo affettivo. Questa modifica può influire notevolmente sulle eventuali condanne che potranno essere comminate nel caso in cui Turetta venga riconosciuto colpevole.
Preparazione degli atti di rogatoria per l’autopsia
La Procura di Venezia sta preparando gli atti di rogatoria per svolgere l’autopsia sul corpo di Giulia, nella speranza che possano fornire ulteriori elementi utili all’indagine.
Tappe future del processo
Il tribunale di Naumburg fisserà le prossime tappe nelle prossime ore. La prossima udienza potrebbe essere cruciale per stabilire la strategia difensiva di Turetta e per far luce su molti aspetti ancora oscuri del caso.
Affidamento veloce grazie alla procedura di arresto europeo
Grazie alla procedura dell’arresto europeo, Turetta potrà essere affidato alle forze dell’ordine e alla giustizia italiana in pochi giorni. La rapidità di questa procedura è considerata fondamentale per garantire una giustizia tempestiva nel caso di Giulia.
Omaggio a Giulia
La casa di Giulia a Vigonovo è sommersa dai fiori e dalle lettere, un segno del profondo affetto che la comunità ha nei confronti della giovane scomparsa. Migliaia di persone hanno partecipato a una fiaccolata per Giulia e la sua famiglia, dimostrando la solidarietà e il sostegno della comunità in questo momento difficile.
Rivoluzione culturale contro la violenza di genere
Durante la manifestazione, la sorella di Giulia, Elena, ha preso la parola e ha chiesto una rivoluzione culturale contro la violenza di genere. Le sue parole hanno suscitato un forte impatto emotivo tra i partecipanti, che hanno mostrato una grande determinazione nel combattere questa piaga sociale.
Ricordo universitario
I compagni di studi di Giulia ricorderanno la ragazza con un minuto di silenzio al dipartimento di Ingegneria di Padova. Questo gesto simbolico è un modo per onorare la memoria di Giulia e per sensibilizzare sulla violenza di genere all’interno delle istituzioni accademiche.
Manifestazione contro la violenza patriarcale
A Padova, si terrà una manifestazione “contro la violenza patriarcale, di genere e transfobica”. Questo evento rappresenta un’ulteriore dimostrazione di unità e impegno nella lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione.