L’equity free cash flow dopo il contratto di locazione nel terzo trimestre del 2023 è risultato negativo per 0,3 miliardi di euro, con un equity free cash flow di -0,1 miliardi di euro. Tuttavia, tenendo conto degli anticipi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si prevede che vengano incassati 700 milioni di euro entro la fine del 2023, il che determinerà un’equity free cash flow invariato per l’intero anno.
Nel corso dei primi nove mesi dell’anno, il gruppo Tim ha registrato ricavi totali pari a 11,953 miliardi di euro, con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022, quando i ricavi ammontavano a 11,529 miliardi di euro.
L’Ebitda del gruppo per i primi nove mesi del 2023 è stato di 4,217 miliardi di euro, segnando un incremento del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando era di 3,945 miliardi di euro. In termini organici, l’Ebitda è aumentato del 5,3%.
L’Ebitda organico, escludendo gli elementi non ricorrenti, si è attestato a 4,787 miliardi di euro, rappresentando il 40% dei ricavi. Nel corrispondente periodo del 2022, l’Ebitda organico era stato pari a 4,544 miliardi di euro, con un’incidenza sulle entrate del 39,4%.
Nel computo dei primi nove mesi del 2023, l’Ebitda comprende oneri non ricorrenti per un totale di 570 milioni di euro, rispetto ai 594 milioni di euro registrati nel medesimo periodo dell’anno precedente. Tali oneri sono principalmente legati a costi e accantonamenti sul personale, continuazione di contenziosi e regolamentazioni.
Il risultato netto attribuibile ai soci della società controllante per i primi nove mesi è stato una perdita di 1,124 miliardi di euro, a causa degli oneri non ricorrenti per 596 milioni di euro. Nel corrispondente periodo del 2022, invece, la perdita ammontava a 2,728 miliardi di euro.
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