Una sentenza legale ha stabilito un risarcimento di oltre due milioni di euro per la morte di due coniugi coinvolti in un incidente stradale avvenuto nel 2008. L’incidente è stato causato da un pullman della società Atvo. Questo caso diventa un importante precedente mentre si iniziano a discutere le complesse questioni relative al risarcimento per i familiari delle vittime dell’incidente del cavalcavia di Marghera.
Attualmente è in corso l’autopsia dell’autista del bus coinvolto nell’incidente di Marghera, avvenuto di recente. L’ipotesi più probabile è che il conducente sia stato colto da un malore fatale. Le compagnie assicurative spesso si appellano al “caso fortuito” per evitare di pagare risarcimenti in casi del genere, sostenendo che la responsabilità civile dell’autista sia annullata da questa circostanza.
Tuttavia, nel caso di Concordia Sagittaria, il Tribunale civile di Venezia ha stabilito che la responsabilità ricadeva sulla società Atvo, proprietaria del pullman, e quindi sulla compagnia assicuratrice. Il Tribunale ha condannato Atvo al pagamento di oltre due milioni di euro, compresi gli interessi.
L’avvocato Guido Simonetti ha sostenuto che, sebbene il malore del conducente possa escludere la sua responsabilità, il pronunciamento del Tribunale di Venezia ha adottato un’interpretazione che intende proteggere i trasportati indipendentemente dalle cause dell’incidente, come previsto anche dal diritto dell’UE. Questo viene considerato un importante precedente che potrebbe evitare l’incertezza sui risarcimenti per i familiari delle vittime dell’incidente di Marghera. Ora è auspicabile che si vengano a creare soluzioni più chiare per questi casi delicati.
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