Il Tamarindo – Implementazione intelligente in Lombardia: più posti di lavoro a rischio ma anche nuove opportunità per le imprese italiane
Secondo un recente studio condotto da Confartigianato, l’implementazione dell’intelligenza artificiale (IA) in Lombardia potrebbe portare a una riduzione del 35,2% dei lavoratori. Le regioni più colpite sarebbero la Lombardia, seguita dal Lazio, Piemonte e Valle d’Aosta, Campania, Emilia Romagna e Liguria. A livello nazionale, si stima che ben 8,4 milioni di lavoratori potrebbero essere a rischio.
In Italia, il 36,2% degli occupati subirà impatti significativi derivanti dalle trasformazioni tecnologiche e dall’automazione, un dato inferiore rispetto alla media europea che si attesta al 39,5%.
Le professioni più esposte all’IA in Italia sono quelle altamente qualificate e amministrative, come i tecnici dell’informazione e della comunicazione, i dirigenti amministrativi e commerciali, gli specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, gli specialisti delle scienze e dell’ingegneria e i dirigenti della pubblica amministrazione.
Confartigianato sostiene che l’espansione dell’IA potrebbe influenzare il 25,4% dei lavoratori assunti dalle imprese nel 2022, pari a 1,3 milioni di persone. Per le piccole imprese, la percentuale sarebbe del 22,2%, equivalente a 729mila persone.
Tuttavia, il rapporto di Confartigianato sottolinea che l’IA non rappresenta solo una minaccia per l’economia italiana, ma anche un’opportunità. Oggi, il 6,9% delle piccole imprese utilizza robot, mentre il 5,3% fa uso di sistemi di intelligenza artificiale. Inoltre, il 13% delle PMI prevede di investire nell’applicazione dell’IA in futuro.
Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, afferma che l’IA non va temuta, ma gestita in modo intelligente al fine di valorizzare la creatività e le competenze degli imprenditori italiani. Il sapere artigiano e le peculiarità dei prodotti e dei servizi “made in Italy” sono inimitabili da parte dei robot e degli algoritmi.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro è un argomento di interesse globale. Molti esperti sostengono che l’automazione potrebbe portare alla sostituzione di milioni di posti di lavoro in tutto il mondo in un futuro prossimo. Pertanto, è fondamentale per le imprese italiane adattarsi a questo cambiamento tecnologico senza perdere di vista la propria identità e i vantaggi competitivi che offrono i prodotti e servizi “made in Italy”.
Con questo nuovo scenario, l’industria italiana dovrà investire nella formazione e nell’aggiornamento delle competenze, così da garantire che i lavoratori possano sfruttare al massimo questa nuova ondata di innovazione e che le imprese possano capitalizzarne i benefici. Nonostante le possibili sfide che l’intelligenza artificiale può comportare, non bisogna dimenticare che essa è anche un’opportunità per l’economia italiana, consentendo di restare competitivi sulla scena internazionale.