Il riservista Eyal Atsmon, residente nel kibbutz Tze’elim nel deserto del Negev, a pochi chilometri da Gaza, ha un’insolita passione: suonare la chitarra. Nonostante la sua predilezione per la musica, Eyal si prepara attivamente per affrontare un compito molto delicato: proteggere e mettere in sicurezza le aree palestinesi. La base di addestramento nel suo kibbutz è frequentata dalle forze speciali israeliane che si preparano a penetrare i tunnel di Hamas.
Nonostante il suo profondo pacifismo, Atsmon riconosce la necessità di difendersi con le armi contro l’organizzazione islamista. Dopo aver vissuto la dimensione di questa tragica realtà e aver visto i volti dei morti e dei rapiti, Eyal ha sentito il bisogno di arruolarsi per contribuire a difendere il suo Paese. Per lui, la forza di Israele risiede nella sua gente, che si mette in gioco e reagisce quando è necessario.
Tuttavia, Atsmon è consapevole delle difficoltà che si presenteranno durante la guerra urbana a Gaza. Nonostante ciò, crede fermamente che Hamas debba essere distrutta per ripristinare la deterrenza e garantire la sicurezza del suo Paese. Eyal ha sviluppato il suo pacifismo dopo aver sofferto di stress post traumatico durante la guerra in Libano e ha iniziato a utilizzare la musica come forma di terapia, lavorando negli ospedali.
La storia di Eyal Atsmon ci fa riflettere sulle contraddizioni che spesso si incontrano nelle situazioni di conflitto. Un pacifista che si trova costretto a prendere parte alla guerra per proteggere la sua nazione. È un esempio di come le persone possano essere spinte verso scelte estreme a causa delle circostanze. A volte, è necessario combattere per la pace.
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