Circa 4.700 “sostanze chimiche perpetue” si sono diffuse in tutto il pianeta e si sono fatte strada nel flusso sanguigno di molti canadesi, per essere presto considerate “tossiche” da Ottawa e costrette ad agire per eliminarle.
Venerdì il governo federale ha lanciato una consultazione che potrebbe determinare il futuro delle sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS), a seguito della pubblicazione di un rapporto dannoso.
I rappresentanti di questa famiglia di sostanze sono soprannominati “prodotti chimici eterni” a causa del loro lunghissimo tempo di degradazione. I PFAS sono utilizzati in tutto, dagli imballaggi alimentari e abbigliamento ai lubrificanti e alle schiume antincendio.
“Secondo le conclusioni proposte nel rapporto, tutte le sostanze nella classe PFAS hanno il potenziale per danneggiare l’ambiente e la salute umana”, ha concordato Environment and Climate Change Canada.
I PFAS si trovano in tutto il mondo, anche nell’aria, nell’acqua e nel suolo, quindi gli esseri umani ne ingeriscono involontariamente grandi quantità.
“Negli esseri umani, alcuni PFAS ben studiati possono essere prontamente assorbiti dall’organismo e legarsi alle proteine del sangue. Questi PFAS entrano quindi nel flusso sanguigno e si accumulano in tessuti ben perfusi (ad esempio fegato e reni).
“Da questi studi, è chiaro che l’esposizione ai PFAS può avere effetti preoccupanti sulla salute umana”, hanno osservato gli autori, aggiungendo che “alcuni dei PFAS studiati vengono eliminati molto lentamente dal corpo umano”.
Pertanto, al termine della sua consultazione, Ottawa sta considerando di qualificare tutti i PFAS come “sostanze tossiche” ai sensi della sezione 64 del Canadian Environmental Protection Act. La designazione richiede al governo di prendere provvedimenti per muoversi verso la “eliminazione virtuale” dei PFAS.
“La contaminazione da PFAS esiste in tutto il Canada e non è limitata a determinate fonti o regioni. […] Proteggere la salute e l’ambiente dei canadesi deve continuare ad essere la nostra massima priorità”, ha commentato il ministro dell’Ambiente e dei cambiamenti climatici Steven Guilbault.