Diminuzione delle aperture di attività commerciali minaccia il tessuto commerciale italiano
Milano, Italia – Secondo un rapporto dell’Osservatorio di Confesercenti, nel 2013 sono state aperte 5.520 nuove attività commerciali solo in Lombardia, ma si prevede che nel 2023 questa cifra si ridurrà a soli 3.195, evidenziando un calo significativo nel settore.
La diminuzione delle aperture di negozi è causata principalmente dalla caduta dei consumi, dalla concorrenza della grande distribuzione e dal commercio online. Nel 2023, si prevede che solo 20.749 nuove attività commerciali apriranno in tutta Italia, rispetto alle oltre 44.000 nel 2013.
Questo declino preoccupa l’Osservatorio di Confesercenti, che avverte che questa crisi demografica minaccia il tessuto commerciale dell’Italia. Si prevede infatti che nel 2030 ci saranno solo 11.000 nuove aperture in tutto il paese.
I settori commerciali più colpiti sono quelli che vendono articoli da regalo, fumatori e carburanti, ma anche edicole, giornali e riviste, e negozi di tessile, abbigliamento e calzature.
Confesercenti sostiene che il governo dovrebbe adottare provvedimenti per stimolare l’apertura di nuove attività commerciali e rigenerare il tessuto commerciale. Tra le proposte avanzate ci sono la decontribuzione per i giovani imprenditori che avviano nuove attività commerciali e un regime fiscale agevolato per le imprese con un fatturato annuo inferiore a 400.000 euro.
È anche necessario intervenire per la rigenerazione urbana delle città e contrastare la desertificazione e il degrado. Sono molte le città italiane che stanno negativamente risentendo della diminuzione delle aperture di attività commerciali, e una rigenerazione urbana potrebbe contribuire a rivitalizzare l’economia locale.
Confesercenti invita il governo a prendere seriamente in considerazione queste proposte e ad agire con urgenza per sostenere il settore commerciale italiano. Il futuro del commercio dipende da un intervento tempestivo e mirato che stimoli l’apertura di nuove attività e promuova la ripresa economica.