La guerra tra Israele e Gaza ha raggiunto cifre tragiche, con oltre 11mila vittime in poco più di un mese. Le violenze non si sono limitate alla piccola enclave di Gaza, ma si sono estese al Libano e alla Cisgiordania. In particolare, il governo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu ha contribuito ad alimentare l’escalation di violenze nella Cisgiordania.
Le cosiddette “operazioni antiterrorismo” dell’esercito israeliano e l’aggressività dei coloni israeliani hanno causato un numero record di vittime palestinesi. L’attacco condotto da Hamas ha permesso ad Israele di intensificare le sue operazioni antiterrorismo, con una maggiore libertà d’azione.
I coloni israeliani hanno esasperato la situazione con le loro incursioni, causando centinaia di morti e feriti. Nei territori palestinesi occupati, le richieste di porto d’armi in Israele hanno subito un significativo aumento.
La violenza ha colpito anche le organizzazioni umanitarie e gli ospedali, con il blocco dell’accesso delle ambulanze ai pazienti. Si è verificato un grave impatto sull’assistenza sanitaria e sulle condizioni umanitarie nella regione.
Nonostante gli sforzi internazionali per porre fine alla violenza, i morti nella Cisgiordania continuano ad aumentare. Si rende quindi urgente trovare una soluzione pacifica e sostenibile per porre fine a questo conflitto che ha causato così tante vittime e sofferenze.
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