Indice Istat FOI di ottobre 2023: Nel mese di ottobre, l’indice Istat FOI è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente, arrivando a quota 119,2. Questo riduce l’incremento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, che era del 1,7%.
Secondo il comunicato dell’Istat, la riduzione del tasso di inflazione è dovuta principalmente al rallentamento dei prezzi dei beni energetici e degli alimentari. I prezzi dei beni energetici non regolamentati sono scesi dal +7,6% al -17,7%, mentre i prezzi degli alimentari non lavorati sono passati dal +7,7% al +4,9%.
L’indice FOI viene utilizzato per la rivalutazione degli affitti, delle pensioni, dell’assegno di mantenimento per il coniuge, del danno biologico e altre rivalutazioni di legge. Sulla base di questo aggiornamento, l’adeguamento annuale degli affitti è pari al 1,275% per le rivalutazioni al 75% e al 1,7% per le rivalutazioni al 100%.
La prossima pubblicazione dell’indice Istat è prevista per il 15 dicembre 2023. Le applicazioni di calcolo sono state aggiornate con il valore del nuovo indice FOI e svolgono automaticamente l’operazione di calcolo della variazione percentuale rispetto all’anno precedente.
Si attende anche la pubblicazione dei rendimenti medi dei titoli di Stato da parte della Banca d’Italia, che verranno aggiornati non appena saranno disponibili.
Nella stima provvisoria di ottobre 2023, si prevede un calo dello 0,2% dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) rispetto al mese precedente, seguito da un aumento del 1,7% su base annua. La decelerazione del tasso di inflazione è attribuita al rallentamento dei prezzi degli energetici e degli alimentari.
L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta anch’essa. Si registra un arresto della crescita dei prezzi dei beni su base annua, mentre quella dei servizi resta stabile. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona e dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rallentano ulteriormente.
La diminuzione congiunturale dell’indice generale è principalmente attribuita ai prezzi degli energetici non regolamentati, dei servizi culturali, ricreativi e per la cura della persona, e dei servizi relativi ai trasporti. L’inflazione acquisita per il 2023 è pari al 5,7% per l’indice generale e al 5,1% per la componente di fondo.
L’indice armonizzato dei prezzi al consumo aumenta dello 0,1% su base mensile e del 1,8% su base annua, registrando una decelerazione rispetto al mese precedente.
Infine, sono disponibili risorse correlate per ulteriori informazioni sull’indice Istat.