“Silo”, una cinepresa fantascientifica che provoca sussulti e ansia – rts.ch

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La serie di fantascienza americana “Silo” è ambientata in un futuro post-apocalittico in cui gli ultimi sopravvissuti del tossico pianeta Terra vivono in un bunker sotterraneo. Ma molti misteri circondano questa vita limitata. Guarda ora su Apple TV+.

Chiusi in un baratro profondo un miglio costruito sottoterra, le ultime diecimila vite della Terra non hanno idea di quando o perché questo posto sia stato creato. Il governo li martella dicendo che la Terra è diventata un pianeta disastroso e tossico da cui non possono partire.

140 anni fa i ribelli bruciarono tutti i libri, gli hard disk e gli archivi, cancellando la memoria collettiva del passato. Gli insorti hanno cercato di aprire la camera di equilibrio dell’uscita, ma l’insurrezione è stata fermata in tempo.

Telecamere per comunicare solo con l’esterno

All’interno dei 144 piani del silo, organizzati gerarchicamente con élite e meccanici al vertice, i sopravvissuti vivono in una certa armonia, seppur soggetti a molte regole e misteri. Ad esempio, è vietato conservare oggetti dei tempi antichi, che vengono chiamati “reliquie”. Qualsiasi grave violazione delle regole comporterà l’espulsione dei trasgressori dalla fossa e quindi la morte certa. Chiunque pronunci la frase “voglio uscire” davanti a un testimone, anche una sola volta, viene immediatamente giustiziato senza possibilità di ritorno.

L’unico contatto che le persone hanno con questo esterno ostile è attraverso le telecamere che mostrano il mondo a brandelli, e uno di questi condannati a morte può essere visto a volte pulire l’obiettivo della telecamera prima di uscire. Alcuni metri scivoleranno verso l’alto.

>> GUARDA: Rimorchio “Silo”.

E se tutto fosse una bugia?

Nel primo episodio della serie “Silo”, incontriamo una coppia che cerca disperatamente di avere un figlio, soggetto a riconoscimento. Seguiamo Alison (Rashida Jones), una scienziata informatica e suo marito, lo sceriffo Holston (David Oyelowo). Un giorno, durante il suo lavoro, Alison si imbatte in tutti i discorsi pieni delle parole non dette che gli sono sempre state pronunciate e di informazioni che mettono in dubbio la sua certezza sul mondo esterno.

Holston, che all’inizio esitava ad ascoltare l’opinione della moglie, è giunto alla stessa conclusione qualche anno dopo, quando ha visto Juliet (Rebecca Ferguson, molti “Mission: Impossible” o più recentemente in “Dune”). per scoprire la verità sulla morte di una persona cara Fin dall’inizio mentiamo loro E se lo dicessi?

>> Ascolta: la colonna di Crystal DeMarzo nella serie “Silo”.

Un inizio promettente

Adattato dall’omonima trilogia di successo dell’autore americano Hugh Howie pubblicata negli anni 2010, “Silo” è una serie in dieci parti dello sceneggiatore canadese Graham Yost (“Band of Brothers”, “Justified”). “Gioco d’imitazione”, “Passeggeri”).

Nonostante il logoro tema di un mondo post-apocalittico in cui gli ultimi sopravvissuti della Terra cercano di sopravvivere e l’apertura che spesso ricorda “Snowpiercer”, la differenza qui è che l’azione non si svolge su un treno, ma in un bunker sotterraneo, dove il “silo” riesce a uscire dal gioco.

Un cast di alto livello, un’ottima produzione, cura delle scenografie e una narrazione fluida permettono di addentrarsi senza problemi in questa storia, dove i primi tre episodi già disponibili aumentano la tensione drammatica.

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Lezioni radiofoniche: Pascal Bernheim e Crystal De Marso

Adattamento web: Andréanne Quartier-la-Tente

“Silo”, una serie di 10 episodi disponibile su Apple TV+. Verrà aggiunto un capitolo a settimana fino alla fine di giugno.

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