Un devastante terremoto ha scosso la regione di Marrakech, con una magnitudo di 7, lasciando dietro di sé una scia di distruzione. Secondo il ministro dell’interno, il sisma ha causato la tragica perdita di 296 vite umane e oltre 150 feriti. L’epicentro è stato localizzato ai piedi dell’Atlante, nella provincia di Al Haouz, a circa 70 chilometri da Marrakech.
L’intera dorsale dell’Atlante ha sentito la violenta scossa, da Merzouga a Casablanca. Numerose abitazioni e parti delle mura che circondano la storica medina di Marrakech sono crollate sotto la furia del terremoto. Nella celebre piazza Jamaa el Fna, il minareto di una piccola moschea è collassato, lasciando un’amara testimonianza della devastazione causata dal sisma.
Anche nella kasbah di Marrakech e nella zona a nord-est sono stati segnalati notevoli danni. Prevale la preoccupazione per il campanile della chiesa cattolica di Gueliz, nella città nuova, dove si sono aperte delle crepe. A Essaouira e Ouarzazate, invece, alcune facciate hanno ceduto, aggiungendo ulteriori elementi di preoccupazione per la sicurezza dei residenti.
Nonostante ci siano numerosi feriti, al momento non sono state riportate vittime. La mancanza di energia elettrica e di connessione internet ha causato ulteriori problemi nella comunicazione, rendendo complesso coordinare gli sforzi di soccorso.
L’ambasciata italiana a Rabat ha ricevuto numerose chiamate di aiuto, soprattutto da turisti che cercano disperatamente di rientrare in patria. Gli aeroporti, purtroppo, sono attualmente chiusi, ma si prevede che potranno finalmente riaprire sabato mattina.
In momenti come questi, è fondamentale unire le forze per affrontare l’emergenza e fornire assistenza a coloro che ne hanno bisogno. La comunità internazionale è pronta a supportare il Marocco in questa difficile fase di ripresa e ricostruzione. I nostri pensieri vanno alle vittime e alle loro famiglie, nella speranza che questa tragedia possa presto trovare una soluzione.
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