Lo spaccato della società in cui viviamo da te delineato ha colpito nel segno. Quale bivio, quale direzione? Robert de Niro ricorda sempre che la sua insegnante di recitazione diceva ai propri studenti: “non chiedetevi se avete talento perché tutti voi ne avete. Cercate di capire che il vero talento, in questo mondo, sta nella capacità di saper fare le scelte giuste”. Questo è ciò che dobbiamo affrontare, scelte, cercando di capire se siamo dotati del talento che serve. Mi viene in mente “Giovani, carini e disoccupati” di Ben Stiller, 1994. Quattordici anni più tardi cosa è cambiato? Quali miglioramenti?
interessanti considerazioni.
è vero che lo scollamento europa e libera imprenditoria agricola è evidente, ma credo che il boom delle nuove aziende nel primario sia causato più dalle singole potenzialità dell’enogastronomia (ad esempio italiana) nei mercati anglosassoni e nell’est europeo (fino alla russia).
cioè, per quanto riguarda gli stati con tradizione agricola, di che si tratta? approvvigionamento mondiale – come dici tu – manco a parlarne. piuttosto si cercano nicchie di qualità da promuovere adeguatamente. il mezzo è solo l’immagine, la promozione. ma anche questo sforzo, come dimostra il consorzio delle arance rosse di sicilia, non è sempre di successo. che fare?
tuttavia non credo che gli svogliati cittadini pesino più di uno 0,00001 sulla nostra agricoltura. su questo, per fortuna, possiamo stare tranquilli.
saluti g
Lo spaccato della società in cui viviamo da te delineato ha colpito nel segno. Quale bivio, quale direzione? Robert de Niro ricorda sempre che la sua insegnante di recitazione diceva ai propri studenti: “non chiedetevi se avete talento perché tutti voi ne avete. Cercate di capire che il vero talento, in questo mondo, sta nella capacità di saper fare le scelte giuste”. Questo è ciò che dobbiamo affrontare, scelte, cercando di capire se siamo dotati del talento che serve. Mi viene in mente “Giovani, carini e disoccupati” di Ben Stiller, 1994. Quattordici anni più tardi cosa è cambiato? Quali miglioramenti?
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interessanti considerazioni.
è vero che lo scollamento europa e libera imprenditoria agricola è evidente, ma credo che il boom delle nuove aziende nel primario sia causato più dalle singole potenzialità dell’enogastronomia (ad esempio italiana) nei mercati anglosassoni e nell’est europeo (fino alla russia).
cioè, per quanto riguarda gli stati con tradizione agricola, di che si tratta? approvvigionamento mondiale – come dici tu – manco a parlarne. piuttosto si cercano nicchie di qualità da promuovere adeguatamente. il mezzo è solo l’immagine, la promozione. ma anche questo sforzo, come dimostra il consorzio delle arance rosse di sicilia, non è sempre di successo. che fare?
tuttavia non credo che gli svogliati cittadini pesino più di uno 0,00001 sulla nostra agricoltura. su questo, per fortuna, possiamo stare tranquilli.
saluti g