Complimenti, mi hai emozionato. Uno stile barocco, in equilibrio perfetto, di una lucidità e precisione esemplari. La cronaca di una Conquista, un inno alla Vita. Il miglior manifesto possibile per il Tamarindo, e non solo.
Grazie, Riccardo
Via les sentiers battus!! Via les idées reçues !!
Il veut savoir, apprendre et comprendre de lui-même. Il veut sentir dans son corps, son cœur et son esprit, ce que c’est que vivre. Il coure, il cherche la bonne direction. Il tente le hors piste! C’est un risque, car il a ainsi plus de chance de tomber, de se perdre, il n’y a pas de trace à suivre… mais c’est sa chance ! Il l’a saisi, ne regrettera jamais, tremblant parfois d’appréhension, maudissant son audace, tout en transpirant de fierté. C’est un ogre, il ne déguste pas, il dévore la vie !!
Le borsch au café littéraire « L’Idiot » au bord du canal de la Moika ; le parfum du jasmin corso Como, 10 ; le sourire de Jew, mon amie Hmong ; le raisonnement sourd de la contrebasse à Bourbon Street ; le mauvais caractère de la mer du Calvados ; le scintillement des bougies à Saint Nicolas-des-Marins ; il parmigiano alle melanzane della nonna di Sarzana ; le rire de Nanthapong dans le temple de Sisaket ; la caresse du soleil Villa Borghese ; les baisers volés dans les jardins de Notre-Dame… Le monde a tant de merveilles à nous offrir !
Non mi è chiaro se sei viaggiatore o pellegrino, è chiarissimo invece che, gambe in spalla,sei partito. Non dimenticarci, continua, ti prego, a relazionarci sul percorso.
Vero, lontano dalle pellicce della mamma, fuori del nido, è più difficile. Ci si può perdere, si torna dopo 6 mesi. Si resiste quando c’e una tensione grande, un vulcano piu o meno all’altezza del diaframma, forse un po’ più sopra, e un po’ a sinistra. Un pulsare invincibile che ci fa dire: « viviamo, per favore, viviamo ». Vero. Grazie Misha
Misha, complimenti! Un meraviglioso affresco per cogliere il problema manifesto dei giovani, in particolare italiani, di non osare, non rischiare, intestarditi nel continuare a vivere nel nido di mammà.
Ho avuto la possibilità di viaggiare molto, grazie anche ad una famiglia che me l’ha ‘permesso’,senza uccidere di crepacuore la nonna, senza paura che mancasse l affetto dei miei perchè al giorno d’oggi in un batter di ciglia si raggiunge in aereo,macchina, treno qualunque destinazione(o quasi). Parigi, Berlino per tre anni, ora in Italia (vedremo per quanto).
Spezzo comunque una piccola lancia in favore di chi ha deciso( con coraggio) di restare. A volte, si può trovare se stessi o dare prova delle proprie ambizioni anche restando in Italia. Responsabilità difficilmente derogabili,come quelle di famiglia fanno si che si decida di non partire. Emergere è complicato, può esserlo ancora di più quando l’invadente protezione’ della famiglia resta pronta in agguato a controllare i passi del rampollino di casa, ammonendo fin troppo il giovincello dei suoi errori prima ancora che li abbia commessi, quando a volte sbattere la testa può essere un utile e quasi volontario incidente di percorso sulla via della crescita. Riuscire a fare il proprio percorso nonostante queste ‘attenzioni’ è veramente difficile, (per non parlare del riuscire a far carriera in Italia ovviamente!)e chi riesce è degno di lode.
Salvo restando che prima o poi si dovrà uscire di casa !!
Cosa dire? Ho realmente vissuto all’estero (2 anni a Londra) e mi manca tantissimo, ha veramente una marcia in più! Mi sono sentita a casa, così come ogni volta che sono tornata e probabilmente che tornerò. Mi ha lasciato un enorme segno. Là ho gli amici, i miei posticini e tanti ricordi.
Sono quasi due anni che sono tornata in Italia, con rammarico inizialmente… Posso ora confermare e dare ragione a Guicciardo. Ci vuole coraggio a restare.
Ma soprattutto stare all’estero e conoscere i segreti di un altro paese mi ha insegnato ad apprezzare molto di più le piccole cose del mio paese d’origine. Cose che si danno per scontate, perchè sono sempre così o perchè non gli diamo importanza improvvisamente si aprono a noi. E… meraviglia!! E’ un paese fantastico, anche con i suoi difetti!
Una storia interessantissima, mille tradizioni che cambiano da città a città. Il provincialismo che è anche un pò folkloristico… Che bella l’Italia!
Complimenti, mi hai emozionato. Uno stile barocco, in equilibrio perfetto, di una lucidità e precisione esemplari. La cronaca di una Conquista, un inno alla Vita. Il miglior manifesto possibile per il Tamarindo, e non solo.
Grazie, Riccardo
Bello, bellissimo, complimenti
W la vita, W Nietzsche
Via les sentiers battus!! Via les idées reçues !!
Il veut savoir, apprendre et comprendre de lui-même. Il veut sentir dans son corps, son cœur et son esprit, ce que c’est que vivre. Il coure, il cherche la bonne direction. Il tente le hors piste! C’est un risque, car il a ainsi plus de chance de tomber, de se perdre, il n’y a pas de trace à suivre… mais c’est sa chance ! Il l’a saisi, ne regrettera jamais, tremblant parfois d’appréhension, maudissant son audace, tout en transpirant de fierté. C’est un ogre, il ne déguste pas, il dévore la vie !!
Le borsch au café littéraire « L’Idiot » au bord du canal de la Moika ; le parfum du jasmin corso Como, 10 ; le sourire de Jew, mon amie Hmong ; le raisonnement sourd de la contrebasse à Bourbon Street ; le mauvais caractère de la mer du Calvados ; le scintillement des bougies à Saint Nicolas-des-Marins ; il parmigiano alle melanzane della nonna di Sarzana ; le rire de Nanthapong dans le temple de Sisaket ; la caresse du soleil Villa Borghese ; les baisers volés dans les jardins de Notre-Dame… Le monde a tant de merveilles à nous offrir !
Ancora una volta bravissimo. Ormai i tuoi articoli sono appuntamento fisso.
Ti abbraccio
Non mi è chiaro se sei viaggiatore o pellegrino, è chiarissimo invece che, gambe in spalla,sei partito. Non dimenticarci, continua, ti prego, a relazionarci sul percorso.
Vero, lontano dalle pellicce della mamma, fuori del nido, è più difficile. Ci si può perdere, si torna dopo 6 mesi. Si resiste quando c’e una tensione grande, un vulcano piu o meno all’altezza del diaframma, forse un po’ più sopra, e un po’ a sinistra. Un pulsare invincibile che ci fa dire: « viviamo, per favore, viviamo ». Vero. Grazie Misha
Misha, complimenti! Un meraviglioso affresco per cogliere il problema manifesto dei giovani, in particolare italiani, di non osare, non rischiare, intestarditi nel continuare a vivere nel nido di mammà.
Ho avuto la possibilità di viaggiare molto, grazie anche ad una famiglia che me l’ha ‘permesso’,senza uccidere di crepacuore la nonna, senza paura che mancasse l affetto dei miei perchè al giorno d’oggi in un batter di ciglia si raggiunge in aereo,macchina, treno qualunque destinazione(o quasi). Parigi, Berlino per tre anni, ora in Italia (vedremo per quanto).
Spezzo comunque una piccola lancia in favore di chi ha deciso( con coraggio) di restare. A volte, si può trovare se stessi o dare prova delle proprie ambizioni anche restando in Italia. Responsabilità difficilmente derogabili,come quelle di famiglia fanno si che si decida di non partire. Emergere è complicato, può esserlo ancora di più quando l’invadente protezione’ della famiglia resta pronta in agguato a controllare i passi del rampollino di casa, ammonendo fin troppo il giovincello dei suoi errori prima ancora che li abbia commessi, quando a volte sbattere la testa può essere un utile e quasi volontario incidente di percorso sulla via della crescita. Riuscire a fare il proprio percorso nonostante queste ‘attenzioni’ è veramente difficile, (per non parlare del riuscire a far carriera in Italia ovviamente!)e chi riesce è degno di lode.
Salvo restando che prima o poi si dovrà uscire di casa !!
Misha,
sei unico…ogni volta che leggo i tuoi articoli mi vengono i brividi!!!!
grande!!! ciao mitico e sensibilissimo amico mio
Meravigliosamente vero… Bravissimo, come sempre… Continua così…
Potrei innamorarmi di te…
Cosa dire? Ho realmente vissuto all’estero (2 anni a Londra) e mi manca tantissimo, ha veramente una marcia in più! Mi sono sentita a casa, così come ogni volta che sono tornata e probabilmente che tornerò. Mi ha lasciato un enorme segno. Là ho gli amici, i miei posticini e tanti ricordi.
Sono quasi due anni che sono tornata in Italia, con rammarico inizialmente… Posso ora confermare e dare ragione a Guicciardo. Ci vuole coraggio a restare.
Ma soprattutto stare all’estero e conoscere i segreti di un altro paese mi ha insegnato ad apprezzare molto di più le piccole cose del mio paese d’origine. Cose che si danno per scontate, perchè sono sempre così o perchè non gli diamo importanza improvvisamente si aprono a noi. E… meraviglia!! E’ un paese fantastico, anche con i suoi difetti!
Una storia interessantissima, mille tradizioni che cambiano da città a città. Il provincialismo che è anche un pò folkloristico… Che bella l’Italia!
Molto bello! un po’ ti invidio Misha, mi piacerebbe rincominciare tutto da capo ogni anno in una città nuova.
Un abbraccio a presto,
Alberto Giarolo