Complimenti.
Bello l’articolo, bella la foto con il Campanile che, forse permeato di spirito mediorientalista, diventa, nella luce del tramonto una novella torre almohade. Non lo ricordavo così: devi aver colto profondamente il punto di vista di CZ.
Sono stato troppo poco e troppo fuori stagione a Berkeley: giusto l’istante per cogllier lo spirito del luogo, anche se in maniera razionale, purtroppo, senza viverlo.
Neanche il tempo per riuscire a superare le mie diffidenze, il mio rifiuto di quell’aria che ancora pervade la zona (o almeno certe parti e persone del campus e delle vie intorno): peccato.
Un genio che vive da quelle parti ed abita bella House of the rising sun, mi ha detto che la California è il Post-west.
Mi ha fatto sorridere ritrovarlo qui. Il punto più estremo dell’occidente, il posto insieme più occidentale e quello meno: ai posteri capire di che razza e colore sia davvero il post(ancora)materialismo. O se esiste, magari perso nel Gourmet Ghetto.
Forse siamo davvero troppo ad occidente, ed il mondo è rotondo, come mi ricordavano i mille occhi sottilissimi.
Tutte le contraddizioni: chi va verso il tramonto per rinascere, chi nel tramonto ci si crogiola. Brutto vizio il nostro, dall’età dell’Oro a Spengler, fino ad oggi: sempre la stessa storia. Irrimediabilmente ego(euro)centrici.
Ma in fondo continuare a tramontare, più che una posa huysmaniana e romantica, può esser la soluzione per risorgere ancora ed in continuazione: l’occidente prima o poi finisce, comincia la rinascita.
Ecco gli hyppies mi hanno fregato ancora: dimenticavo da dove scrivo.
Volunteers…
Bello Post-West, molto.
Yehudah Halevi, poeta ebreo nella spagna islamica scrisse « I am at the ends of the West but my heart lies in the East », ci pensavo spesso sul tetto guardando il tramonto sul Pacifico (vuoto di storia e di dei) e sognando il mio Mediterraneo (« ove vergine nacque Venere »).
Complimenti.
Bello l’articolo, bella la foto con il Campanile che, forse permeato di spirito mediorientalista, diventa, nella luce del tramonto una novella torre almohade. Non lo ricordavo così: devi aver colto profondamente il punto di vista di CZ.
Sono stato troppo poco e troppo fuori stagione a Berkeley: giusto l’istante per cogllier lo spirito del luogo, anche se in maniera razionale, purtroppo, senza viverlo.
Neanche il tempo per riuscire a superare le mie diffidenze, il mio rifiuto di quell’aria che ancora pervade la zona (o almeno certe parti e persone del campus e delle vie intorno): peccato.
Un genio che vive da quelle parti ed abita bella House of the rising sun, mi ha detto che la California è il Post-west.
Mi ha fatto sorridere ritrovarlo qui. Il punto più estremo dell’occidente, il posto insieme più occidentale e quello meno: ai posteri capire di che razza e colore sia davvero il post(ancora)materialismo. O se esiste, magari perso nel Gourmet Ghetto.
Forse siamo davvero troppo ad occidente, ed il mondo è rotondo, come mi ricordavano i mille occhi sottilissimi.
Tutte le contraddizioni: chi va verso il tramonto per rinascere, chi nel tramonto ci si crogiola. Brutto vizio il nostro, dall’età dell’Oro a Spengler, fino ad oggi: sempre la stessa storia. Irrimediabilmente ego(euro)centrici.
Ma in fondo continuare a tramontare, più che una posa huysmaniana e romantica, può esser la soluzione per risorgere ancora ed in continuazione: l’occidente prima o poi finisce, comincia la rinascita.
Ecco gli hyppies mi hanno fregato ancora: dimenticavo da dove scrivo.
Volunteers…
Bello Post-West, molto.
Yehudah Halevi, poeta ebreo nella spagna islamica scrisse « I am at the ends of the West but my heart lies in the East », ci pensavo spesso sul tetto guardando il tramonto sul Pacifico (vuoto di storia e di dei) e sognando il mio Mediterraneo (« ove vergine nacque Venere »).