Michelangelo Merisi da Caravaggio e la sua opera “La conversione di Saulo” in esposizione a Palazzo Marino.
Il novembre a Milano si è aperta al pubblico una mostra d’eccezione: “La conversione di Saulo”, thumb l’opera d’arte del Caravaggio, rx appena restaurata, viagra è stata presentata al pubblico domenica 16 novembre, in una esibizione ad entrata libera presso la Sala Alessi di Palazzo Marino, dove resterà fino al prossimo 14 dicembre. Le lunghissime code dei primi giorni hanno saputo esprimere meglio di ogni parola l’interesse che ancora l’arte sa suscitare in una città aperta e cosmopolita, ma che spesso si dimentica di esserlo. La città meneghina ha tributato grande affetto ad un opera di proprietà della famiglia Odescalchi di Roma, è stata dipinta su tavola lignea il 24 settembre 1600, su commissione di Tiberio Cerasi Tesoriere Generale della Camera Apostolica ai tempi del papa Clemente VIII Aldobrandini, e destinato alla cappella privata della chiesa romana di Santa Maria del Popolo. Si tratta di una opera d’arte che a come tema la conversione di Saulo, che dopo la chiamata di Dio cambierà il proprio nome in Paolo, da paulum, il vocabolo latino che significa “poca cosa”.
L’episodio è narrato all’interno dell’immenso quadro con delle luci teatrali e una scenografia drammatica, e la personalità moderna del Caravaggio viene spiccata da un episodio traumatico, in cui la vita di una persona prima comune viene rivoluzionata da un episodio ai limiti della follia.
Già, la follia. Forse è la principale protagonista del quadro. La paura della follia nel sentire la “chiamata”, la follia nella risposta e la follia della situazione. Saulo, spiegano le giovani, competenti e gentili guide alla lettura dell’opera, è raffigurato quasi come in preda ad una crisi epilettica, colpito come da un fulmine, reso attraverso una illuminazione irreale ed incredibilmente moderna.
La simbologia è presente anche nella scelta dei più piccoli dettagli, dagli arbusti nello sfondo, cioè ippocastani e quindi ricchi di ambra, che è l’elemento attraverso il quale gli antichi producevano una prima forma di elettricità (elektron in greco significa proprio ambra). L’energia elettrica, così misteriosa per gli antichi, era la causa sprigionante, assieme ai fulmini, delle convulsioni da epilessia, secondo la medicina ufficiale dei tempi del Caravaggio.
Ma anche lo studio della composizione dei personaggi, elemento di forte classicità dell’autore, è in grado di stupire i visitatori. Una lettura delle linee cinetiche e delle forze e controforze presenti nel quadro può durare a lungo. Un consiglio: ogni opera ha bisogno di un certo tempo perché ci possa comunicare qualcosa. State in silenzio, concentratevi e cercate di trovare una posizione in cui siete comodi. Ed aspettate che l’opera vi parli. Staccate il cervello ed osservate la composizione del quadro, non osservate i personaggi, solo le forme ed i colori, un po’ come tornare bambini. Capirete allora la grandezza del capolavoro senza tempo. L’armonia degli elementi rinascimentali con una visione moderna della simbologia dei dettagli.
Dopo aver visto l’opera non si può che concordare con chi ha definito Caravaggio il padre dell’arte moderna. Non la realtà, ma i simboli descrivono il significato.
Milano, Palazzo Marino, Sala Alessi, Piazza della Scala
Dal 16 novembre al 14 dicembre 2008
Aperta liberamente al pubblico con ingresso gratuito
Chiusura al pubblico: 6-7-8 dicembre
Orari: 9.30-19.30, giovedì 9.30-22.30