Che cos’hanno in comune egocentrismo e condivisione? Apparentemente nulla. Da che mondo è mondo, treatment le persone concentrate su di sé, here il proprio benessere e il proprio tornaconto non hanno nessuna attitudine alla condivisione. Al contrario, pilule se qualcosa di bello dovesse incrociare la loro strada, spiccheranno un grande salto per accaparrarselo, e si guarderanno bene dal condividerlo con gli altri. E se ne parleranno con altre persone sarà solo per vantarsene.
Da qualche anno a Brescia, e da qualche mese a Milano, EGO è invece sinonimo di condivisione.
EGO sta per Ecologico Guardaroba Organizzato e si propone come alternativa al sistema consumistico dell’abbigliamento. Si tratta di un innovativo servizio di fornitura di abiti da giorno, che mette a disposizione delle iscritte 7 capi alla settimana all’interno di un guardaroba di 120 modelli che si rinnova ogni sei mesi. Il servizio ha un costo fisso mensile contenuto e permette alle donne lavoratrici (e non solo) di sperimentare nuovi look senza doversi preoccupare di acquistare sempre nuovi abiti o fare acquisti errati. E a lavare, igienizzare e stirare ci pensa EGO!
L’idea nacque da Vittoria, una modellista stufa delle mode e del loro carico di conformismo, stufa di dover cambiare il guardaroba ad ogni cambio di tendenza, di taglia e di stagione, e soprattutto stufa di lavare e stirare…e che, al tempo stesso, cercava un modo di contribuire nel suo settore alla nascita di una nuova economia, fondata sull’eco-sostenibilità.
Un giorno si mise a disegnare una propria linea di abiti e decise che ne avrebbe prodotto un numero ampio, ma comunque limitato, affinché altre donne potessero indossarli e condividerli. Da questo primo esperimento nacque il marchio EGO, che nel tempo è venuto a denotare non solo una linea di abbigliamento, quanto piuttosto un sistema di valori e uno stile di vita.
EGO è pensato per le donne della city che vivono una vita movimentata e hanno bisogno di essere sempre in ordine e di sfoggiare sempre nuovi look. Gli ambienti di lavoro in cui l’apparenza conta più della sostanza vanno per la maggiore e questo ha un costo economico e ambientale altissimo. Ci sono donne che spendono centinaia di euro al mese in abiti nuovi, con tutto ciò che questo implica in termini di produzione, consumi, sprechi, costi. Se è vero che la sfida più grande per la nostra società è l’abbandono dell’apparenza come parametro di giudizio, è anche vero che perché questo avvenga occorrono tempi lunghi. E intanto la produzione continua ad aumentare.
La sfida che EGO pone è quindi duplice: da un lato, ridurre la produzione, i consumi e gli sprechi, passando dalla logica del possesso a quella dell’utilizzo condiviso (degli abiti, ma anche dell’energia). Dall’altro, dare alle donne più tempo per se stesse, liberandole dall’impegno di lavare, cucire, stirare e mettendo a loro disposizione 365 abiti all’anno a un costo accessibile.
A dirla tutta, EGO costituisce una vera e propria sfida all’industria della moda, paladina di quelli che si sono ormai affermati come i valori dominanti della nostra carissima (nel senso di costosa) società urbana occidentale: conformismo, consumismo, possesso.
La domanda sorge quindi spontanea: siamo pronte a mettere da parte il nostro ego e ad accettare l’idea di non possedere gli abiti che indossiamo? Siamo pronte a abbandonare veramente l’idea che comprare ci fa stare meglio? Siamo pronte ad indossare abiti di qualità, cuciti in Italia da donne italiane, che non ricalcano i modelli dettati dalla moda? Ardua risposta. L’innovazione incontra resistenze per definizione. EGO ha lanciato la sfida, vediamo se siamo pronti a coglierla.
oltre all’EGO dell’abbigliamento (al quale auguro una lunga vita) propongo un EGO per la camera da letto. con questo nuovo e futurista servizio ed un costo fisso mensile contenuto le iscritte avranno diritto a 7 uomini a settimana da scegliere tra 120 modelli. naturalmente ogni sei mesi si potrà scegliere tra nuovi modelli. anche in questo caso la logica dell’utilizzo condiviso prevarrebbe su quella del possesso. il tutto senza lavare né stirare. le donne in carriera di domani saranno pronte a questa nuova sfida? all’ego di ognuna l’ardua sentenza..