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Carpoolers!

24 ottobre 2009
Pubblicato in Attualità
di Laura Zunica

carpoolerNel 2009 la città de Il Cairo ha ottenuto uno spiacevole primato, cure spodestando Mexico City come città più inquinata del pianeta. Oltre il problema dei rifiuti – che fortunatamente viene combattuto con sempre maggiore impegno da gruppi di giovani volontari – particolarmente allarmante è la qualità dell’aria. Data la povertà del Paese, viagra non sono molte le risorse economiche da poter investire per un migliore sistema di trasporto. La città è invasa da automobili e taxi – non propriamente eco-friendly – che si danno vita ad interminabili incolonnamenti. L’aria è sempre più irrespirabile, a un livello tale che è possibile accorgersene appena scesi dall’aereo.

Appurato il fatto che una soluzione a tale problema non fosse percorribile per vie governative – principalmente a causa della mancanza di fondi – la situazione appariva senza vie di uscita. Fortunatamente qualche tempo fa un ragazzo, intasato nel traffico di una delle strade principali del centro (26th July, mentre si recava in Lebanon Square) ha realizzato quanto fosse ridicolo essere bloccati in una coda nella quale ogni macchina portava solo un passeggero: se ognuna delle macchine avesse portato quattro persone il traffico sarebbe stato ridotto di un quarto. La domanda è stata quindi come poter economicizzare tempo e danaro diminuendo il traffico e facendo allo stesso tempo qualcosa di positivo per l’ambiente.

Sebbene l’idea fosse geniale a livello teorico, non sembrava altrettanto semplice metterla in pratica: in un gruppo di amici la maggior parte vive e lavora in luoghi diversi, e condividere lo stesso veicolo non avrebbe che allungato i tempi e lo stress. Come risolvere il problema quindi? Sfruttando l’enorme numero di cittadini che si spostano in tutte le direzioni durante il giorno: la soluzione sarebbe stata quindi trovare un modo per mettere queste persone in contatto.

CarpoolersSoluzione arrivata con il sito Egypt Carpoolers (www.egyptcarpoolers.com)

Durante la fase iniziale del progetto, questo gruppo di amici si è imbattuto con sorpresa in moltissimi altri siti che, in diverse parti del mondo, pubblicizzavano la stessa idea. In Egitto l’iniziativa non era ancora arrivata e, spinti dal’entusiasmo generale, i nostri hanno deciso di passare all’azione. Tra i principali ostacoli il fatto che in Egitto solo il 12% della popolazione, per ovvie ragioni socio-economiche, ha la possibilità di accedere ad internet. A ciò si aggiunge poi il fattore culturale: l’Egitto conservatore, che non considera socialmente accettabile il fatto che due individui di sesso opposto si trovino da soli in un luogo non pubblico, avrebbe potuto essere d’ostacolo al lancio dell’iniziativa. A questo scopo, per evitare il fatto che qualcuno abusi del sito per motivi diversi dagli scopi che il progetto stesso si propone, sono stati posti controlli e restrizioni, quali l’obbligatorietà di registrarsi ed di essere maggiorenni.

La diffusione ed il successo riscontrato da questo genere di iniziative in diversi Paesi del mondo è indice di un disagio di molti cittadini di fronte allo spreco generalizzato di tempo e di danaro (e delle sue conseguenze deleterie in campo ecologico), un disagio che fortunatamente in sempre più casi non si limita alle critiche alle autorità (a cui è senz’altro imputabile buona parte delle colpe) ma viene affrontato con impegno e buona volontà.



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