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In macchina nei Balcani: 10 stati in 18 giorni. Parte 2.

6 luglio 2009
Pubblicato in Attualità
di Gilberto Bonelli

Carnazza a MostarCi troviamo a Zadar (Zara) dove siamo giunti dopo tre giorni di viaggio, sovaldi sale passando per Verona, sovaldi Trieste, viagra sale Rijeka e Plitvicka Jesera.

04.08.008 La serata si è rivelata interessante soprattutto nei locali affacciati sul piccolo porto, durante le peregrinazioni notturne Rob si innamora almeno due volte. Come d’abitudine lasciamo la stanza verso le dieci e partiamo. Ci dirigiamo convinti verso la spiaggia all’imbocco del porto ma resistiamo solo fino a mezzogiorno a causa del caldo e del mare francamente bruttino. Di nuovo in macchina direzione Spalato arrestandoci per la prima spesa croata composta da birra (per alimentare il frigo) e frutta per un totale di 450kn. Dopo 70 km circa, all’altezza di Sibenik passiamo un fiordo che si prolunga nell’entroterra. Deviamo sulla piccola strada che passa per Skradir. Ci fermiamo su una piattaforma in cemento dove pranziamo e ci godiamo il mare. Rob si innamora ancora un paio di volte. Ripartiamo scoprendo che sul ponte principale è possibile fare bungee jumping.

Prendiamo per la seconda volta l’autostrada decisi a raggiungere Dubrovnik, dopo 5 km siamo già in autogrill dove due  bellissime cameriere ci servono hot dog. Ennesimo discusso cambio di programma, viriamo in direzione della Bosnia e quindi di Mostar leggendone la storia sulla guida. Prima di Imotzky una gara podistica ci rallenta notevolmente. Passato il paese il panorama si apre su un’immensa vallata dove ci fermiamo e facciamo le prime foto a tre scatti, diventeranno una costante del viaggio. Passiamo il confine bosniaco al tramonto.  Ci inoltriamo quindi tra paesi poco illuminati e campi costellati di focolari. Alle 22 circa entriamo a Mostar. La città ci stupisce e ci sembra immediatamente bellissima, in periferia sembrano evidenti i segni delle guerra. Prendiamo camera alla Pension Oscar all’imbocco del centro medievale per 10€ a testa. Camere belle, pulite e spaziose con bagno in comune. Ci contendiamo strenuamente la doccia con i vicini di piano dopo la quale ci sbraniamo letteralmente una grigliata di carne Restoran Toncha a due passi dal famoso Stari Most (ponte vecchio). Dopo cena facciamo due passi in cerca di divertimenti vari, troviamo un bel locale in una grotta (Ali Baba) ma essendo lunedì è completamente vuoto. Bellissima città, ipotizziamo di comprare e restaurare un palazzo bombardato, deliriamo, è stata una lunga giornata, a letto.

05.08.008 Sveglia alle 9.30 per approfittare della colazione a 5 euro, che sconsigliamo essendosi rivelata una delusione. Carichiamo i bagagli nella fedele Katrina e ci addentriamo nella città vecchia. Assistiamo al tuffo dal ponte del baldo giovane locale, una volta tradizione popolare per risolvere contenziosi, ora attrazione turistica. Approfittiamo del 3×2 sui biglietti d’ingresso della moschea più vicina e saliamo in cima al minareto, uno dei tanti che alle sei del mattino avevano contribuito a svegliarci diffondendo i richiami ‘adhan’ del muezzin.  Rob è preda di una crisi di vertigini e, paralizzato, riscende subito dalla strettissima scala a chiocciola dove resta vittima di una “contrattura” al quadricipite destro. Io e Gia ci godiamo la magnifica vista. Scendiamo tutti, e Gia, accingendosi alla fontana viene stoppato dal tirante metallico dell’arco come se si fosse schiantato su una vetrata. In preda al caldo ed assuefatti dal fascino del luogo ci tuffiamo nel fiume venendo punti dal freddo lancinante dell’acqua: spettacolo! Dopo un paio di birrette rituali partiamo alla volta di Dubrovnik, dove giungiamo verso le 16.30 (non carichiamo due bellissime autostoppiste per colpa del frigo). Troviamo alloggio appena fuori  dalle mura della Stari Grad.
Bagnetto e sole al mare fuori dal porto.

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Dopo la doccia partiamo in cerca della cena dove incrociamo due croati enormi ed ubriachi che ci chiesero “Da problema?” con aria super minacciosa, alla quale domanda Gia rispose “Sorry, I don’t smoke”.
Salvi, ceniamo alla Lokanda ristorante sul porto vecchio con un risotto ai frutti di mare per 60kn a testa, buono. La ricerca di un locale è vana anche perchè limitata al centro, costellato di locali modello ‘gelateria-piano bar’. Passiamo due ore a cimentarci con la pietra della sfida, sulla facciata della chiesa all’ingresso nord di Stari Grad, con immancabili birrette.
A casa dopo aver deciso di muovere verso il Montenegro, ci addormentiamo.

06.08.008 Dopo le discussioni sul da farsi visitiamo la città evitando il giro delle mura a causa del troppo caldo, io in più l’avevo già fatto nel 2005.  Pranziamo dietro la cattedrale a 40kn, caro, e partiamo verso sud. Arriviamo alla frontiera Montenegrina verso le 15.00, paghiamo i 10€ per il bollino anti-inquinamento (??) e proseguiamo per piccoli paesi più disordinati del solito con il dubbio Kotor – Budva. Raggiungiamo il fiordo incastrato tra grigie montagne, bellissimo, e ci fermiamo a Kotor, nella Stari Grad per una birretta. Ripartiamo quindi per Budva, informazioni ce la dipingono come la Milano Marittima di Serbia e Montenegro. Dopo lunghe ricerche troviamo un appartamento a 21€ a testa al giorno. Dormiamo un po’ ma affascinati da Italia 1 guardiamo un sacco di TV bevendo birra. Usciamo verso mezzanotte mangiando due tranci di pizza buonissimi in uno degli innumerevoli baracchini del lungomare. Ci rendiamo conto che nei locali all’1.30 non ci danno più da bere. Troviamo per miracolo altre tre birrette e, dopo perquisizione, entriamo alla discoteca Trocadero, tre piani 3€ ingresso. Ci sono dei camerieri che ti impediscono di ordinare al bancone e ti servono loro. A causa dei cocktail praticamente analcolici alle 3.30 ci avviamo verso casa decidendo di fermarci almeno anche il giorno successivo. Letto.



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