La Giornata Mondiale della Filosofia
Pubblicato in Agenda, Primo Piano, Segnalazioni
di Giulia Mezzetti
Nel 2002 l’UNESCO ha istituito la “Giornata Mondiale della Filosofia”, cialis da celebrarsi ogni anno il terzo giovedì di novembre. Quest’anno la Giornata verrà celebrata il 18 novembre.
Dopo il primo anno, check in cui i festeggiamenti sono avvenuti al quartier generale a Parigi, la Giornata è stata celebrata di volta in volta in paesi differenti.
Per il 2010 si è deciso che le celebrazioni abbiano di nuovo luogo a Parigi, dopo che l’Iran si è visto negato il “permesso” di organizzare la Giornata. L’Iran, infatti, si era proposto quest’anno come paese ospitante dell’evento, ma la notizia ha immediatamente suscitato le proteste di intellettuali e filosofi di tutto il mondo, dissidenti iraniani compresi, sollevando di conseguenza un gran polverone diplomatico, tra l’imbarazzo generale e i tentennamenti – troppi – dell’UNESCO, che ha effettivamente impiegato molto tempo a valutare l’opportunità di accordare all’Iran l’organizzazione della Giornata.
Era ben immaginabile la strumentalizzazione a scopi propagandistici che il regime iraniano avrebbe potuto fare dell’evento, ma non era solo questo a colpire di una simile proposta. Risultava infatti semplicemente paradossale la sola idea che un paese in cui non esiste libertà di opinione, che perseguita con violenza i propri oppositori e che vorrebbe la cancellazione dalla carta geografica di altri stati potesse ospitare una manifestazione interamente dedicata a temi come “la reciproca comprensione tra le culture”, “la pace”, “il dialogo interculturale”.
L’edizione 2010 della Giornata, infatti, si inserisce nel quadro dell’ “Anno Internazionale per il Riavvicinamento delle Culture” (2010 – “International Year for the Rapprochement of Cultures”), sempre promosso dall’UNESCO, e i vari forum, conferenze e workshop che si svolgeranno a Parigi saranno dedicati al tema del dialogo interculturale. Ad esempio, “Questioni sull’universale e la diversità culturale”, “Ripensare gli intrecci intellettuali, culturali e politici della nozione di «civiltà»”, “L’opera del poeta e filosofo Muhammad Iqbal” sono i titoli di alcuni dei simposi che si terranno.
Degni di nota appaiono però soprattutto un dibattito sul “politicamente corretto”, cui parteciperanno filosofe donne, volto a mettere in discussione l’ipocrisia che spesso si cela dietro la stessa nozione di politically correct (in un’istituzione, l’UNESCO, che sembra essere perfino malata di political correctness), e i vari workshops e café-philo, momenti di scambio informale, in grado forse di attirare di più l’attenzione, di vivacizzare l’atmosfera e per questo di coinvolgere maggiormente il pubblico. A tal proposito, risorsa ancor più interessante potrebbe rivelarsi il forum creato su Facebook, curato da due dottorandi in filosofia, sul quale poter liberamente confrontarsi, dibattere e lanciare temi e questioni fra giovani interessati alla filosofia e al fermento culturale in genere.
Concepita come strumento per far uscire la filosofia dai muri delle università e delle accademie e per avvicinarla, magari per renderla più accessibile, al mondo degli appassionati ma anche della politica, la Giornata avrebbe l’obiettivo di promuovere una riflessione collettiva, attenta e puntuale, sulle sfide poste dal presente, attraverso l’intervento dei filosofi più rinomati così come dei protagonisti della vita politica e civile.
Ci si può chiedere tuttavia se la finalità della Giornata di “rendere più popolare” la filosofia, intento tanto nobile quanto ambizioso, non presenti allo stesso tempo il rischio di scadere nel banale, di semplificare troppo o addirittura di volgarizzare valori e contenuti. Se è vero da un lato che un dibattito tra “semplici” aficionados e intellettuali può effettivamente far aumentare la partecipazione e l’interesse per determinate questioni, dall’altro, lo strumento del social network, croce e delizia dei sociologi, potrebbe rivelare qui ancora una volta le sue potenzialità di arma a doppio taglio.
Il messaggio che ci si augura che la Giornata riesca comunque a trasmettere, al di là del buffet conclusivo e dei sorrisi compiaciuti di fine giornata e con buona pace del regime iraniano, riguarda l’importanza della promozione della filosofia come scuola di libertà, come esercizio del pensiero, come pratica di apertura mentale e di riflessione critica, lucida, vigile.
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