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Guida Immaginaria ad una Milano Inesistente

1 dicembre 2008
Pubblicato in Attualità
di Rocco Polin

Non importa che città si decida di visitare; sia essa Parigi, order Gerusalemme o New York. Prima della partenza spunta sempre un amico che, buy viagra avendoci vissuto per un periodo più o meno lungo per ragioni di studio o di lavoro, vi compila una lista delle dieci cose da non perdere assolutamente.
Nel nostro caso la città era New York. L’ultima sera, davanti ad una birra, abbiamo riletto gli elenchi e ripensato a quanto fatto e visto nei giorni precedenti. Immancabilmente abbiamo cominciato a contrapporre la città appena visitata alla triste Milano che ci attendeva, sempre uguale, al nostro ritorno. Ad un certo punto qualcuno di noi, impietoso, ha chiesto “ma se dovessimo consigliare le dieci cose da non perdere a Milano, cosa consiglieremmo?”
Ne è venuto fuori un elenco delle cose che a Milano non ci sono, che vorremmo che ci fossero, che dovrebbero esserci, che non ci saranno mai, che sono anni che aspettiamo senza risultato. Dieci punti di una guida immaginaria ad una Milano inesistente.

Dieci cose da non perdere a Milano

1. Per una prima impressione della città potresti fare un giro sulle antiche mura normanne. Sali da Porta Lodovica e prosegui in senso orario lasciandoti sulla destra il mercato coperto (nota la bellissima struttura in ferro battuto risalente alla dominazione austriaca). Dalle mura potrai farti un’idea della conformazione della città, della sua pianta circolare, potrai vedere i tetti e le strade brulicanti di vita.

2. Sceso dalle mura ti consigliamo di fare un giro a piedi nel centro storico. Da quando l’introduzione dell’eco pass ha ridotto quasi a zero il traffico e l’inquinamento è davvero un piacere girovagare senza meta guardando le vetrine, la gente e i monumenti della nostra bella città.

3. In un giorno di bel tempo vale davvero la pena di fare un giro sui colli. Per pranzo potresti andare da Giulio, ottima trattoria a poco prezzo da cui si gode di una vista impareggiabile del nuovo skyline milanese con i grattacieli di  Libenskind, Isozaki e Hadid e quelli (costruiti in tempo record) di Garibaldi-Repubblica.

4. Sempre in caso di bel tempo ti consigliamo di dedicarti alla scoperta dei Navigli, un gioiello milanese che amministrazione e cittadinanza negli ultimi anni hanno fatto a gara a valorizzare. Potresti sia fare un giro in barca nei canali navigabili riscoperti dalla giunta Moratti in occasione dell’Expo sia goderti lo spettacolo dei Milanesi che al primo raggio di sole si riversano sulle rive e sui ponti a fare pic nic, a giocare a bocce o anche solo a fare due chicchere dimostrando un amore commovente per la propria città e per i suoi tesori.

5. La linea sei della metropolitana ti porta invece dalla nuovissima Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) al Museo della Moda e del Design, due edifici degni di una città giustamente fiera di essere la capitale italiana dell’editoria e una delle capitali mondiali della moda e del design.

6. Bellissima anche la zona del porto. Recentemente scoperta da artisti e giovani coppie a nostro avviso mantiene inalterato (anche se chissà per quanto) il suo fascino popolare. Loft e gallerie d’arte stanno lentamente prendendo il posto di case chiuse e pescherie ma la trasformazione è graduale e rispettosa del contesto. Imperdibile il mercato del pesce il martedì mattina così come l’arrivo del traghetto da Pavia. Al molo 36 cerca il banchetto del signor Claudio che da quarant’anni sguscia ricci di mare e li serve ai passanti con una spruzzata di limone.

7. Come tutte le capitali europee che si rispettino anche Milano è arricchita dal contributo dei suoi cittadini di origine straniera. L’accoglienza e la curiosità per le altre culture dei milanesi hanno subito fatto sentire a casa le nuove comunità immigrate che si sono sentite incentivate a mettere a disposizione della città il loro patrimonio di tradizioni cosi come le loro energie fresche e la loro voglia di mettersi alla prova. Due esempi da non perdere sono l’integrazione della comunità cinese e di quella rom. Simbolo di questo fecondo incontro tra la lungimiranza della nostra amministrazione, l’accoglienza dei Milanesi e l’apertura delle comunità immigrate è però senza dubbio la nuova grande moschea. Ti consigliamo di visitarla e, se hai tempo, di fare un salto al piccolo ma delizioso museo adiacente al centro culturale islamico.

8. Quando arrivi informati sulle feste di quartiere. I Milanesi sono famosi per il loro senso della comunità e il loro attaccamento alla propria città; due qualità che spiegano come Milano sia riuscita, nonostante lo sviluppo economico e demografico, a mantenere un’atmosfera quasi paesana. In occasione delle Cinque Giornate ad esempio numerosi comitati di quartiere chiudono per qualche ora le vie del centro e organizzano cene all’aperto. Le strade si riempiono di lunghe tavolate imbandite di prodotti tipici e milanesi e turisti si ritrovano insieme a celebrare una delle pagine più eroiche della loro storia cittadina.

9. Per quanto la recente liberalizzazione abbia reso i taxi a Milano tra i meno costosi e i più facilmente disponibili dell’Europa occidentale e per quanto le 8 linee metropolitane coprano virtualmente l’intero territorio cittadino ti consigliamo comunque di utilizzare uno dei numerosi servizi di bike sharing e bike renting messi a disposizione dall’amministrazione comunale. Avrai cosi modo di apprezzare le nostre piste ciclabili e il rispetto quasi religioso che l’automobilista milanese porta al ciclista, vera e propria vacca sacra dell’incrocio meneghino.

10. Se, nonostante le mille attrazioni del centro cittadino, ti rimanesse tempo devi assolutamente visitare almeno uno dei quartieri decentrati. Una volta li avremmo detti periferici ma da qualche anno Milano è diventata una città che potremmo definire policentrica. Invece di orbitare intorno a poche strade congestionate e con affitti alle stelle, i cittadini  milanesi, aiutati da una lungimirante politica dell’amministrazione, hanno fatto rivivere le loro periferie. Da Corisco a Comasina, dalla Barona a Baggio è un fiorire di cinema d’essai, deliziosi caffè all’aperto, locali dove ascoltare buona musica dal vivo, biblioteche di quartiere e ottimi ristoranti a poco prezzo.

Speriamo che questi nostri consigli ti siano utili ma se anche perdi la lista non ti preoccupare, fatti guidare dall’istinto, è difficile non innamorarsi di Milano. E ricorda,

“tutt el mond a l’è paes, a semm d’accòrd, ma Milan l’è on gran Milan”

NdA: Si ringraziano per la collaborazione K, J ed M.



6 Responses to “Guida Immaginaria ad una Milano Inesistente”

  1. Roberto Priolo scrive:

    Carissimo Rocco,
    ti volevo fare i complimenti per un articolo davvero bellissimo, molto divertente… davvero molto! Vivo a Milano da 6 anni e questa tua guida immaginaria, benchè divertentissima, mi fa venire un pò di tristezza… per quanto mi piacerebbe pensare altrimenti, Milano non sarà mai quello che già da decenni sono città come NYC, Londra, Berlino, Parigi! E non credo che la valanga di miliardi dell’Expo serva davvero a cambiare le cose… è la mentalità, da te citata più volte, a non essere adatta a fare di Milano una capitale mondiale. Non voglio essere frainteso… a mio modo amo Milano, è casa… ma fortunatamente non per molto! Ad ogni modo Rocco, complimenti e grazie per questa bellissima guida…

    Roberto

  2. Angelo Giulio Savini scrive:

    ossignùr, per certi versi la milano qui immaginata è da incubo. credo che a milano i normanni non abbiano mai messo piede, le mura a cui ti riferisci credo siano quelle risalenti alla dominazione spagnola. sul futuro skyline stendiamo un velo pietoso…

  3. Rocco scrive:

    le mie doti sarcastiche lasciano evidentemente a desiderare.
    non c’e’ dubbio che a Milano non esistano mura normanne (e sullo stato di quelle spagnole stendiamo un velo pietoso) e per altro nemmeno un porto con traghetti in arrivo da Pavia. Concordo con te sul fatto che il nuovo skyline sara’ orrendo, c’e’ di buono che se tanto mi da tanto potrebbe non vedere mai la luce, come del resto la biblioteca europea, il museo del design, la linea sei, la moschea, la risistemazione dei navigli…

  4. Angelo Giulio Savini scrive:

    il destino del nuovo skyline è davvero a rischio? qualcuno ha delle informazioni che lascino supporre un concreto stop ai lavori? purtroppo i comitati di quartiere, nonostante il loro sbattersi, è impossibile che possano ottenere sostanziali modifiche al progetto, però recentemente vittorio gregotti (autore della bicocca, opera dalle problematiche diverse ma comunque dal gusto migliore, a mio parere) ha avanzato l’ipotesi che a citylife, vista la crisi, potrebbero mancare i fondi necessari. ci credo poco, ma hai visto mai…

    lasciamo perdere il sarcasmo, è che milano in realtà ha ben più di dieci cose che chiunque dovrebbe vedere, a prescindere che ci passi o meno per turismo o altro. senza stare troppo a pensarci, mi vengono in mente:

    il cenacolo vinciano. milioni di italiani (e migliaia di milanesi) pensano che stia a roma anzichè in s. maria delle grazie.

    il museo d’arte contemporanea. sta in piazza duomo, è stracolmo di capolavori, fra i quali il boccioni che sta sulle monete da 20 centesimi.

    l’accademia di brera.

    la pinaconteca ambrosiana. fra le altre cose il cesto di frutta di caravaggio che stava sulle centomila lire.

    poi certo sarebbe bello che la darsena fosse una sorta di oasi, che le porte della città servissero ad altro che ospitare cartelloni municipali con la scusa di improbabili ristrutturazioni, che venisse migliorato il sistema di trasporti pubblici, però io penso che milano resti una città molto sottovalutata, conosciuta e sfruttata per certi suoi aspetti a dir poco secondari, ma che in sto mondo alla rovescia diventano orrendi fiori all’occhiello…

  5. Andrea scrive:

    Perché orrido il futuro skyline, Rocco e Angelo?

  6. Angelo Giulio Savini scrive:

    beh, è una questione sia di gusto che di opportunità. un intervento del genere è una vuota dimostrazione di forza, un atto di prevaricazione verso il territorio. milano è una città dalle volumetrie assolutamente orizzontali, volenti o nolenti questo è campo d’azione. a parte che di questa architettura “mc donalds”, fungile, irrispettosa, piegata ai capricci dell’architetto di turno, ne ho veramente piene le scatole, ma c’è da dire che citylife progetta una sorta di quartiere-fortezza di ballardiana memoria, innalzando al limitare complessi di venti piani quando l’altro lato della strada ne conta al massimo quattro o cinque; relegando il verde al solo uso e consumo degli abitanti lì racchiusi; imponendo tre saracinesche stortignaccole ad un quartiere fra i pochi salvabili in città. ma oltretutto sono BRUTTI oltrechè dannatamente antiquati (per concezione) ed invadenti, chi ve l’ha detto che sono belli? madonna e il nuovo palazzo della regione, con quei lumaconi che strisciano ai piedi del parallelepipedo di vetrocemento? e le stramberie all’isola, con gli alberelli piantati sul tetto del cosiddetto “bosco verticale” (ma che idiozia è?), cos’hanno di bello? il bosco c’era già, lasciato a tutta la cittadinanza, ma han pensato bene di raderlo al suolo…