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Il Tamarindo ha incontrato: Amici Granievaghi a Milano

8 ottobre 2010
Pubblicato in Segnalazioni
di Chiara Francesca Albanesi

“Grani” e “vaghi” sono due sinonimi, remedy usati un tempo per indicare le perle, sick che erano moneta per i commerci. Ingrid e Mariella, patient nella loro bottega di via Lomazzo 11 a Milano, scambiano le perle con la passione e le parole, in una confusione accogliente. Granievaghi è nato nel 1992 da un’idea di Silvia Corti, ed è stato rilevato pochi mesi fa da Ingrid Strain e Mariella Curci, entrambe già una presenza costante e creativa nella bottega di zona Sarpi, che adesso si chiama “Amici Granievaghi”.

Sono andata a trovarle di primo pomeriggio, con l’intenzione di conoscere meglio il trascorso di un’attività storica, ma con piacevole sorpresa mi sono ritrovata ad appuntare i loro progetti futuri, volti a una continua innovazione e ad un’incessante ricerca, nei materiali e nelle proposte (insieme a Mariella ed Ingrid c’è Doris Jung, stilista, con i suoi cappelli ed abiti per bambini fatti a mano), sempre nel segno della continuità con la qualità caratteristica del marchio.

Le donne di Amici Granievaghi sono la testimonianza di come la passione artigiana di qualità sappia coinvolgere e conquistare, fino a giurarle fedeltà. Un amore che naturalmente traspare dalla produzione: una varietà di modelli unici, inimitabili perché nati grazie a mani attente e vivaci, nello spazio fertile di una bottega in cui si incontrano la professionalità delle produttrici e l’esigenza delle clienti. Attorno a noi, sedute al tavolo da lavoro, i diversi tipi di perle e poi legno, fiori, fili e corde, in cotone e lino, di ogni colore e spessore. Cesti, cassetti, scatole e mensole di pietre, conchiglie, campanelli. Un’oasi di materiali e colori, un laboratorio in cui scegliere un gioiello significa, senza rendersene conto, entrare a far parte di un ambiente e di una comunità, provando una sensazione molto simile a quella di sentirsi a casa.

Consapevoli di questo clima che si crea nella bottega, Ingrid e Mariella sono decise a far del loro negozio uno spazio sociale, aperto, inclusivo, un luogo da frequentare e non un’anonima “boutique” in cui limitarsi a passare alla cassa. Il 14 ottobre un filo rosso legherà Amici Granievaghi ed Emergency in un aperitivo-benefit, mentre per le domeniche di novembre, che a Milano sanno così tanto di grigio e di porte chiuse, le proprietarie apriranno il loro spazio per un corso di lavoro a maglia, per riscoprire il chiacchiericcio colorato da sferruzzo, e viceversa.

I gioielli di Mariella ed Ingrid, così come i cappelli e gli abiti di Doris, possiedono un valore che non può essere rinchiuso nel cartellino del prezzo, (peraltro adatto, nei vari modelli, ad ogni tasca) ma che sta, per tornare alle parole “grani” e “vaghi”, nello scambio: di gusti, di storie di vita come della chiacchiera più banale. È il piacere d’indossare un oggetto che ha una significato e un piccolo vissuto, sia esso fatto di lustri d’esperienza o di semplici momenti d’incontro.

(Fotografia di Chiara Francesca Albanesi)



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