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Un altro Natale

17 dicembre 2009
Pubblicato in Opinioni
di Laura Zunica

kidsNatale è ormai alle porte. Nel mese di dicembre è possibile acquistare in pochi giorni tutto ciò di cui non avremo bisogno durante l’anno. La corsa morbosa al regalo natalizio, drugstore alle luci e alle decorazioni, sta diventando un’altra delle malattie del nuovo millennio create dall’uomo. Recentemente, camminando per le strade del Cairo, mi sono accorta di quanto sia fuori luogo che con tanto anticipo – da metà novembre! – i negozi di un Paese a stragrande maggioranza islamica siano pieni di decorazioni natalizie e cappelli da Babbo Natale. Ricorre lo stesso meccanismo per il quale in Italia, per esempio, si festeggia Halloween: i soldi. La sacralità delle feste ha lasciato il posto alla corsa al regalo più costoso o voluminoso perché più grande è il regalo, più grande è l’affetto che si mostra a chi lo riceve. È una catena senza fine che prosciuga le tasche delle persone che si sentono in dovere di ricambiare i regali.  Acquistare regali di Natale per i propri familiari, i familiari del partner, i colleghi di lavoro, i vicini di casa, gli amici, gli amici di amici, è diventata oggi un immancabile obbligo sociale. Così anche festività come il Natale, anticamente occasione di raccoglimento, calma e gioia per le famiglie, diventano fonte di stress e ansia, e alleggeriscono il portafoglio.

Abitando in Egitto ho imparato a riflettere su cosa conti veramente. I “bambini poveri dell’Africa” sono qualcosa che leggiamo sui giornali e che sappiamo esistere da qualche parte. Qualche parte è il luogo sull’altra sponda del Mediterraneo. I bambini a piedi nudi per le strade si divertono a giocare col fango quando piove, perché qui non accade mai. I bambini a piedi nudi per le strade giocano a palla con tappi di bottiglia e vanno a scuola a turni alterni perché non c’è abbastanza spazio nelle aule; hanno magliette bucate e  pantaloni di quattro taglie più grandi, che  possono durare anche quando i bambini a piedi nudi per le strade crescono.

Le nostre abitazioni non sono poi così lontane dalle case dei bambini che a piedi nudi per le strade giocano a palla con i tappi di bottiglia trovati per terra. Eppure non ci viene naturale pensare a loro, noi che, seppure non ci sentiamo ricchi nelle nostre città, possediamo una casa con riscaldamento e fornelli per cucinare quotidianamente.

Questo Natale potrebbe essere un Natale migliore, se anziché acquistare un nuovo iPod, regalassimo  ai nostri familiari e amici i fondi per finanziare ONG che lavorano su progetti a favore di  comunità bisognose, in Paesi  nei quali avere una coperta per l’inverno è un grande lusso.  Non sarà un regalo costoso o voluminoso per dimostrare il nostro affetto alla persona che lo riceve, ma un piccolo gesto per cercare di spingere questo mondo verso una direzione migliore. E poiché il mondo è il luogo dove ci ritroviamo a vivere tutti insieme, fare qualcosa per un mondo migliore è il più bel regalo che possiamo fare a tutti i nostri cari.



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