Il 9 e 10 luglio a Siena si è tenuto l’incontro nazionale promosso da Se non ora quando.
Scintilla che ha provocato la nascita del movimento e che il 13 febbraio scorso portò in piazza circa un milione di persone è stata l’indignazione popolare nata dal caso Ruby.
Durante il fine settimana scorso, nella città del Palio si sono riunite circa duemila donne per la nascita di un comitato nazionale del movimento.
L’incontro ha visto la presenza trasversale di donne diverse per età, appartenenza politica e provenienza geografica.
Il nuovo movimento, nato soprattutto dentro la società civile, deve essere visto come una nuova iniezione di energia per tutti coloro che credono che l’attuale sistema politico e informativo debba impegnarsi di più per non trascurare né offendere la dignità delle donne.
Per cominciare ad accogliere l’esigenza condivisa che l’Italia debba offrire a se stessa e ai mercati internazionali una nuova credibilità politica; per aggiungere gesti concreti alle parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dei giorni scorsi: Se siamo seri non dobbiamo temere nulla; è doveroso riconoscere che la nascita di questo comitato nazionale debba essere considerato un deciso passo in avanti per mettere fine alla breve ma indigente meteora di velinismo che sta attraversando l’attuale sistema politico italiano.
Naturalmente, non solo i partiti politici, ma anche l’informazione deve responsabilmente fare la propria parte.
Purtroppo non sembra essere di questa ragione il Tg1 di Augusto Minzolini che nei giorni della manifestazione senese non ha dedicato alcun servizio all’evento, ma addirittura nell’edizione di domenica 10 luglio delle 13h30 ha scelto di mandare in onda un servizio dedicato alla corsa delle donne sui tacchi a spillo.
Ad accorgersi della grave lacuna informativa, per prime sono state le giornaliste del Tg1 che hanno scritto una lettera aperta al direttore generale della RAI, Lorenza Lei, per esprimere « disagio » di fronte al « silenzio » del telegiornale sulla manifestazione delle donne di « se non ora quando » nella due giorni del movimento a Siena.
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