Facebook e MySpace hanno già il loro vincitore

Di Valentina Clemente • 3 nov 2008 • Categoria:Elezioni USA • Un commento

Durante la campagna elettorale, Obama rimproverò al rivale di non sapere nemmeno scrivere una mail.

Alcuni giudicarono tale affermazione come un affronto, altri invece la ritennero sicuramente una forte lacuna che, sicuramente, il repubblicano avrebbe dovuto colmare il prima possibile.

A detta dei risultati che in questi istanti, a poche ore dall’apertura delle urne, si leggono on line Obama ha già vinto quattro a uno.

Nessun sondaggio, nessuna telefonata e tantomeno e-mail.

A decretare il democratico primo presidente nero degli Stati Uniti d’America sono due tra i più comuni social networks della rete: Facebook e MySpace.

Obama, infatti, ha un numero di sostenitori di gran lunga superiore all’avversario repubblicano: su Facebook ha 2 milioni e 382 mila friends mentre McCain si deve accontentare di aver raggiunto 620 mila supportes. Su MySpace 900 mila ragazzi hanno dato il loro sostegno al democratico, mentre Maverick ne ha raccolti 217mila.

Tanti i commenti dei sostenitori, molti dei quali non hanno dubbi, come Halimah che dal Michigan scrive: “tra poche ore Obama sarà eletto, non ho alcun timore di questo”.

Un’ulteriore conferma che l’appeal di Obama, soprattutto tra i giovani che popolano i network, sia superiore a quello dell’avversario, si può rilevare anche su Youtube: sul più grande sito di video-sharing, il canale ufficiale di Obama e’ stato cliccato da oltre 18 milioni di persone, mentre quello di McCain, da poco più di 2 milioni.

Nonostante tutto ciò, la tabella di marcia dei candidati non si è fermata: John McCain si è imbarcato in un’odissea in sette Stati in bilico (esordio a Tampa, poi Tennessee, Pennsylvania, Indiana, New Mexico e Nevada e finire con un comizio a tardissima notte a Prescott, in Arizona, prima di tornare a Phoenix). La sua vice Sarah Palin, tentando di incoraggiare il voto repubblicano, ha trascorso la giornata in Ohio, Missouri, Iowa, Colorado e Nevada. Biden ed Obama si sono divisi tra Missouri, Ohio, Pennsylvania e Florida.

Proprio in questo stato, oggetto di dispute e recounts vari, il democratico sembra aver un fortissimo seguito di elettori e sostenitori. Da Jacksonville il candidato democratico si è mostrato fiducioso sull’esito delle elezioni e ha promesso che il “cambiamento” tanto auspicato dai suoi sostenitori arriverà “domani”.

Tutti i sondaggi, sempre loro!, lo danno in ampio vantaggio ma, nonostante ciò, Obama sa che di dover tenere alta la tensione tra i suoi volontari perché “non possiamo permetterci di abbassare la guardia, sederci o rilassarci neanche un giorni, un minuto, un secondo” .

Non ci aspetta che attendere poche ore..e intanto a Dixville Notch, nel New Hampshire, le urne apriranno alle 6.00 di domani mattina. Buon voto a tutti!

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Valentina Clemente

Valentina Clemente Padovana al cento per cento ma americana nel cuore, dopo la laurea in relazioni internazionali decido di partire per Los Angeles e... continuare a studiare. La California mi piace, UCLA è molto stimolante ma io voglio di più e, grazie ad un’altra borsa di studio, mi trasferisco a Washington a lavorare con i neo-con e... a studiare! Dopo un inverno che mi fa rivivere il freddo patavino quasi dimenticato e mi permette di partecipare all’inaugurazione del secondo mandato Bush, torno nella città degli angeli. Poi, però, giunge il momento del fatidico volo che mi riporta in Italia. Padova mi ha formata ma non mi appartiene più: soprattutto grazie al mio maestro, il Prof Del Vecchio, il sei ottobre 2005 mi trasferisco a Roma, che considero oramai la mia seconda città. Qui termino gli studi e continuo a coltivare i miei interessi per la politica estera, gli Stati Uniti e le relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Tutto questo senza mai trascurare la passione che da quando sono piccola mi accompagna: la danza classica. Giornalista in fieri, sono sempre alla ricerca di una storia da raccontare e un viaggio da iniziare… sola o con cari e buoni amici. E senza mai dimenticare il motto che da sempre guida ogni mio passo: “hold on tight to your dreams”.
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Commenti: 1 »

  1. Quattro anni fa a Dixville Notch George W.Bush vinse di misura su John Kerry: 19 voti del repubblicano contro i 6 del democratico.
    In questo villaggio isolato che si forgia, dal 1960, dell’onore di aprire le urne a mezzanotte e, di conseguenza, dare per primo il risultato finale Barack Obama si è aggiudicato 15 preferenze su 21.
    Un vero e proprio plebiscito.
    Il vento è veramente cambiato?
    Probabilmente si: un democratico, infatti, non riusciva a vincere in questo minuscola frazione americana da ben quarant’anni.

Cosa ne pensi?