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MARTE, Mariotti e l’arte contemporanea a Roma

15 ottobre 2008
Pubblicato in Segnalazioni
di Michelangela Di Giacomo

Mi è di recente capitato di partecipare all’inaugurazione della mostra di un artista/architetto, Matteo Mariotti, presso una galleria a me finora sconosciuta, la Marte, in vicolo del Farinone 32. Il connubio localizzazione/galleria/opere mi ha fatto fermare un secondo a riflettere sulla condizione dell’arte contemporanea a Roma. Nascosto da un eccesso di duemila secoli di storia e rovine (grandezza e miseria della Città Eterna), cresce e brulica un tessuto di situazioni interessanti e stimolanti, tanto difficili da trovare, quanto facili da apprezzare. Così questa galleria, spazio espositivo e living al contempo, un loft di quattro piani di grande eleganza e suggestione, nascosto in un cantuccio di Borgo Pio. Così le opere, dotate di una forza velata dall’uso del bianco e della luce, una polvere sottile ma visibile che impone allo spettatore uno sforzo di ricerca nel proprio panorama visivo per cogliere la realtà del rappresentato dietro la rappresentazione. Galleria e opere sembrano integrarsi nel tentativo di sviluppare, declinare, squadernare ogni possibile rapporto tra uomo e ambiente, tra antropizzazione e territorio. La volontà delle galleriste, si legge nella presentazione nel sito, vuol essere l’interrogarsi “su ciò che ci disorienta, a cominciare a leggere ciò che sembra non appartenerci e quindi a riconoscere la nostra collocazione nel mondo”. La volontà dell’artista è evidentemente il comprendere un territorio modificato dall’uomo, piegato alla sue necessità produttive. Mariotti prende il territorio della Meseta madrileña, le sue fabbriche di gesso e il suo formicolare di vita e di attività umana e la semplifica, le scarnifica fino a trasformare il presente in un ricordo vago e malinconico. Nella luce bianchissima, nei colori pallidissimi vi è un afflato crepuscolare che, infine, “trasfigura gli edifici in fantasmi del presente” (L. Mattarella). L’artista coglie una bellezza nascosta, sommessa, quasi dimenticata dietro all’incessante grandezza dell’umano autocompiacimento per le proprie realizzazioni. Compiacimento non assente nemmeno nel lavoro di questo artista, lo esibisce prepotentemente nella sua forte graficità, diversamente ma apertamente presente sia negli acquarelli che nelle planimetrie a penna bic che sono state esposte in questa occasione. Il risultato è un’esperienza suggestiva e “glamour”, che si apprezza con lo stesso spirito della scoperta di un gioiellino nascosto in un mercatino “vintage”. Un mix azzeccato di antichità della prospettiva e modernità dell’esistenza, per fermarsi a riflettere sulla frenesia quotidiana.

 

Matteo Mariotti, “il giorno maturo di luce”

Marte Galleria, vicolo del Farinone, 32, Roma
Fino al 28 novembre 2008, lun/ven 15.00/19.00, mattina e sabato su appuntamento.
Catalogo in mostra



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