Ohio, Pennsylvania e Florida: Stati-chiave nella corsa alla Casa Bianca, sono da ieri in the spotlight e lo rimarranno molto probabilmente fino al fatidico e tanto atteso martedì quattro novembre.
Barack Obama e John McCain, però, hanno incrociato ulteriormente le spade ieri in Ohio, Stato controverso e da sempre dimostratosi l’ago della bilancia per il vincitore.
Nello stato di Joe the Plumber, la cui ascesa politica sembra oramai data per scontata, il candidato democratico durante un comizio tenutosi a Canton ha chiesto agli elettori americani di “voltare pagina” perché “l’azzardo più grave che possiamo fare e’ abbracciare le stesse, vecchie politiche Bush-McCain che ci hanno fatto fallire negli ultimi otto anni”. Obama ha, inoltre, detto che “tra una settimana potrete scegliere tra la paura e la speranza, potrete mettere fine ad una politica che divide una nazione per vincere un’elezione, che ci chiede di avere paura quando abbiamo bisogno della speranza”. Parole forti per il democratico, che anche i bookmakers danno per vincitore. Il discorso del senatore dell’Illinois, una vera e propria arringa finale, non ha però per nulla scalfito la fiducia che il suo oppositore repubblicano ha dimostrato ai partecipanti al suo comizio elettorale a Cleveland. Punto nodale del suo discorso è stata l’economia, che McCain punta a risollevare, togliendo definitivamente la corruzione da Wall Street e dalla Casa Bianca. Ha anche promesso incentivi a chi investe in borsa, misure a salvaguardia di chi perde la casa e, last but not the least, si è dimostrato pronto e convinto a creare opportunità e posti di lavoro in America.
Nel suo bagno di folla, il repubblicano ha ricordato quanto ha lottato per la Patria e, usando toni da stadio, ha detto ai suoi sostenitori di continuare a combattere per la vittoria della Casa Bianca. Inoltre, toccando sempre il tema chiave della campagna elettorale, ha definito il rivale “Barack il distributore” perché, “colpirà’ la classe media con nuove spese per tre miliardi di dollari, e sarà proprio quest’ultima a pagarne le conseguenze”. Idee condivise e ripetute dalla vice Palin, elogiata dal suo “capo” nonostante le ultime controversie degli ultimi giorni che li vedevano oramai vicinissimi al divorzio.
Le arringhe non si fermano ma, intanto, Obama rimane sempre in testa.
E nel frattempo, tra i vari endorsements planetari ottenuti da Barack Obama, spicca anche quella del russo Garry Kasparov, ex campione del mondo di scacchi nonché leader del movimento d’opposizione “L’Altra Russia” : “gli Stati Uniti hanno bisogno di un cambiamento e Barack Obama è la persona giusta al posto giusto”, ha detto il campione durante un torneo in corso ad Ajaccio.
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gli endorsement planetari da parte di personalità importanti a favore di Barack Hussein Obama continuano a ritmo forsennato, e c’è chi si compiace sempre di citarli. Oggi c’è il russo Garry Kasparov, ieri c’era addirittura la Mariastella Gelmini…mai nessuno che dall’estero sostenga McCain o men che meno la Palin. Se ci fosse qualche ardimentoso pro Mac, sarebbe per lui anatema. Tutto questo è comunque indecente.
io sono per mac. la vecchia logica dell’«utile idiota». g