Miša Capnist

Miša Capnist

Miša Capnist Rarissimo esemplare di mésaillance fra Paris Hilton e Buddha, fra la monaca di Monza e Bonifacio VIII, fra Nilla Pizzi e Rodolfo Valentino, ancora confondendo Joan Crawford e Dio, questo militante quasi ventenne del Tamarindo, spinto dalla peculiare leggiadra schizofrenia e dal suo florido intelletto, vive a Parigi dal 2005, dopo essere stato imprenditore, dopo essere passato dalle pubbliche relazioni di L’Oréal, bazzicato pizzerie italiane in qualità di valet de salle (cameriere), approda in ottobre in accademia teatrale, insegna le buone maniere e crea gioielli post-atomici piegando ferro e sbriciolando specchi al suono del sordiano “Lavoratori…PRRRRRR!”. Profondamente diviso fra l’ideale di una vita volgarmente appariscente e un sereno eremitismo, il Capnist studia l’umane genti con attenzione meticolosa, alla ricerca dell’art de vivre. Evidente la spiritosa mancanza d’altruismo. Lavora in questo momento all’embrione di una nuova lotta sociale, che chiama temporaneamente “la rivolta delle corone”, vera e legittima rivoluzione democratica svolta alla destituzione del popolo in favore dell’antica aristocrazia (facciamo un po’ per uno – si giustifica). Di formazione accademica, legato ad un passato immerso nelle comodità, questo periodo parigino lo ha confinato in un mondo di bohème da cui trova difficile staccarsi. Il suo studio “in un quartiere popolare situato in piena Parigi” – dice lui – “mi aiuta a ritrovare quell’ispirazione e quella sensibilità che avevo soffocato con velluti e pellicce” (velluti e pellicce di cui nonostante tutto non è ancora parsimonioso – ndr). Cita Modigliani nel suo atelier in rive gauche, infarcendo le sue parole di intarsi Yves Saint Laurent. Quando si dice fare di necessità virtù… Appassionato di moda, coraggioso e audace, insolente e lussuoso, pigramente febbrile, edonista all’eccesso, questo caotico cesellatore della mente ha un solo progetto: dare la sua voce al mondo.

EC’ART, un artista, un luogo.

EC’ART, un artista, un luogo.

di Miša Capnist • 4 giu 2009 • Arte, Segnalazioni

Esposizioni ad hoc in luoghi ad hoc per artisti ad hoc.
Questo il nuovo concetto di Emmanuel Chaussade (www.aima007.blogspot.com), riservato mecenate e coltissimo collezionista d’arte, appassionato ricercatore di universi.

Come un gioco, tutto si svolge nell’arco di poche ore, una vetrina unica…



Ce n’è per tutti

Ce n’è per tutti

di Miša Capnist • 4 dic 2008 • Società

Fin dalla prima infanzia mi sono sempre - sempre!,  sentito dire da mia madre: “non si chiede scusa”. A prima vista sembra una dichiarazione tracotante, portatrice di quella sana insolenza arma del viveur. Leggendo fra le righe, il teorema denuncia…



I curricula si fumano a Palazzo Reale

I curricula si fumano a Palazzo Reale

di Miša Capnist • 20 ott 2008 • Società

Quando ero un giovane manager in carriera, era con lusingato rammarico che rispondevo negativamente alle candidature spontanee che mi venivano indirizzate. Quando i miei articoli arrivarono ad implementare le fila dei prodotti di nicchia di alta gamma chez Printemps, le candidature…



“Parigi è morta, non c’è niente da fare”

“Parigi è morta, non c’è niente da fare”

di Miša Capnist • 2 set 2008 • Società

Esuberante inizio di discussione, che più che rompere il ghiaccio erige muri di cemento, in cui mi sono trovato coinvolto ieri sera, sul tetto dei grandi magazzini Printemps, diretti concorrenti de les galeries Lafayette, in cui, estivamente seduti ai tavolini…



L’amour est un oiseau rebelle

L’amour est un oiseau rebelle

di Miša Capnist • 16 mag 2008 • Società

Non posso, non posso non posso impedirmi.
Creatività, amore, affetto, tenerezza, sole, pic nic in riva al canal Saint Martin alla luce riflessa dalle acque increspate dallo sgocciolare lontano delle dighe. Sono incontri, evoluzioni, fiducia, gavetta. Ordine, luce, colori, profumi, ricordi,…



“Che fretta c’era, maledetta primavera”

“Che fretta c’era, maledetta primavera”

di Miša Capnist • 6 apr 2008 • Società

Parigi è divina.

E spudorata.

In questi ormai non più primi giorni di primavera, Parigi rifiorisce come un campo di gigli e narcisi. E il suo profumo a tratti stucchevole, quasi quello dei tigli dei giardini di palazzo reale, sovrasta i fumi…



Cugini di campagna

Cugini di campagna

di Miša Capnist • 10 mar 2008 • Società

Uno dei miei primi impatti con Parigi, ricordo, è stato in metropolitana. Un bambino pestifero saliva e scendeva dagli strapuntini, facendoli sbattere, si arrampicava, urlava, si graffiava, piangeva. Ricordo quel breve viaggio come un incubo. La madre, imbarazzata, cercava di…



Non sono una signora

Non sono una signora

di Miša Capnist • 1 mar 2008 • Società

La prima impressione, il ricordo che uno lascia di sé sono importantissimi per creare nuovi rapporti sociali, d’affari, d’amore. Il bon ton è un irrinunciabile segreto di vita che consente di viverla con più facilità. Perché avere dei dubbi? Perché…



Scusi, Marchesa, è una tuta?

Scusi, Marchesa, è una tuta?

di Miša Capnist • 22 feb 2008 • Curiosità

(Morte di notte di un gentiluomo: che dire, che fare, che indossare)

La prima volta che Mademoiselle Lecomte (signorina Il-conte) mi ha telefonato, le ho risposto che io ero principe e che quindi vincevo io. Poi in realtà ha vinto lei…