Scende la pioggia (anche sulla campagna elettorale americana)…
Pubblicato in Dossier, Segnalazioni
di Valentina Clemente
Le prime indiscrezioni nella tarda serata di lunedì, le conferme ufficiali ieri: due ragazzi, bianchi, Paul Schlesselman e Daniel Cowart, avevano progettato di uccidere il candidato nero alla Casa Bianca. Sempre lo stesso schema: conosciutisi in rete, estimatori della razza caucasica, avevano già in mente di uccidere il candidato e numerosi suoi sostenitori, di colore ovviamente. L’unica cosa che avrebbe distinto il primo dalla massa sarebbe stata la modalità: se ad Obama sarebbe stato riservato uno special treatment, i suoi fans sarebbero stati decapitati. Pericolo, però, non diventato realtà: i due giovani sono stati arrestati e, con loro, il folle piano.
Eh si, piove sul bagnato: per Barack Obama, infatti, gli attentati scampati sono ben due, visto che aveva già “rischiato” proprio durante la settimana di Convention a Denver, conclusasi in maniera assai successful per il candidato democratico. Se di quest’ultimo Obama era pienamente a conoscenza e ne aveva assolutamente minimizzato l’importanza, dell’attentato di ieri non sapeva proprio nulla. Il Secret Service, servizio di scorta che segue il democratico da maggio, non aveva infatti informato né Obama né il suo staff, segnale indicante che il complotto non aveva raggiunto il punto di essere considerato una minaccia seria alla vita del candidato.
Obama scampa all’attentato e, paradossalmente, McCain risale la china nei sondaggi: Zogby, sempre lui, oggi dice che il democratico è avanti di quattro punti ad una settimana dal voto.
Il Senatore dell’Illinois teme, di conseguenza, la sorpresa McCain che potrebbe rivelarsi fatale, ma non impossibile.
Mancano sei giorni: se i sondaggi nazionali mostrano una leggera rimonta di John McCain su Barack Obama, le rilevazioni negli Stati mandano nuovi segnali di pericolo nel West per il candidato repubblicano. In Arizona, lo stato che McCain rappresenta in Senato, Obama è in crescita, mentre in Montana, uno Stato considerato fino a poco tempo fa solidamente repubblicano, l’esito del voto è ora incerto. Due sondaggi locali in Arizona hanno visto ridurre il vantaggio del repubblicano a 4-6 punti. Quanto basta per spingere vari media a considerare adesso l’Arizona non più uno Stato solidamente ‘rosso’ , ma solo ‘orientato’ verso McCain. In Montana le cose vanno anche peggio per McCain: il Partito repubblicano ha deciso di ricominciare a investire soldi in spot Tv e pubblicità sulla stampa locale, dopo che sono emersi segnali che Obama potrebbe vincere lo Stato e i suoi 3 voti elettorali. Il Montana è uno stato che George W. Bush ha vinto nel 2004 e nel 2000 con margini rispettivamente del 20 e del 25%. Mentre i candidati sono concentrati in questi giorni a darsi battaglia negli stati chiave della costa orientale (Florida, Virginia, Pennsylvania e Ohio), l’Ovest minaccia di diventare la parte del paese che il 4 novembre potrebbe dare il colpo di grazia a McCain, soltanto se la East Coast resterà equilibrata. Colorado e New Mexico (entrambi vinti da Bush quattro anni fa) sembrano sempre più orientati a scegliere Obama, mentre in Nevada e in North Dakota è ancora dura battaglia tra i due campi.
Sondaggi o no, la campagna elettorale continua, anche sotto la pioggia americana, che a quanto pare non sembra dare segnali di tregua. A causa di condizioni meteorologiche poco favorevoli, John McCain ha dovuto cancellare un comizio in coppia con la vice Sarah Palin in Pennsylvania, stato ove quest’ultima si fermerà ma che vedrà la dipartita di McCain, pronto a parlare a folle repubblicane e ad amici di Joe The Plumber in North Carolina.
Le ultime strategie del candidato dei democratici? Ebbene sì: sta esortando i propri sostenitori a convincere i datori di lavoro, scuole ed università a concedere un giorno di riposo proprio il quattro novembre mobilitando, così, le masse ad andare a votare e portando più gente possibile ai seggi. Usando YouTube e una pagina sul suo sito web (http://my.barackobama.com/page/s/dayoff), Obama ha invitato tutti i suoi sostenitori a impegnarsi a prendere un giorno di ferie dal lavoro o di assenza dagli studi, per dedicarsi alle elezioni. La macchina elettorale messa in piedi dal candidato democratico soprattutto negli stati chiave dove si decideranno le elezioni, conta molto sulla possibilità di far votare fasce sociali di solito poco attive nell’Election Day, come le minoranze e i giovani.
Malgrado i sondaggi, Barack Obama continua imperterrito la sua campagna elettorale, nonostante la pioggia battente al suo comizio a Chester, sempre in Pennsylvania…
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