Pensavo avrebbe fatto molto più caldo in Giordania a luglio. La maggior parte del mio soggiorno si è svolta nella capitale Amman che, come Roma, si erge su sette colli. Insieme a Beirut, Amman è una delle città più occidentalizzate del mondo arabo, e in questo si differenzia da tutto il resto della Giordania, molto più tradizionalista. Amman risulta inoltre essere una delle città più costose del Medio Oriente. Il cambio con l’euro è pressocché paritetico: 1 Euro = 0.9 JD, Jordanian Dinar.
In Giordania coesistono diversi gruppi etnici e religiosi. La componente maggioritaria è quella islamica, gran parte della popolazione ha origini palestinesi e molti sono i campi di rifugiati. Una delle particolarità di questo paese è che la comunità cristiana è presente qui in percentuale maggiore rispetto ad altri paesi del Medio Oriente. Firas, amico giordano, mi spiega che in Giordania il senso di appartenenza a una determinata comunità (sia essa islamica, palestinese o cristiana) ha da sempre costituito un ostacolo all’unità del paese, essendo la prima causa di corruzione: come avveniva nell’America dei primi del ‘900 tra gli immigrati italiani o irlandesi, la solidarietà tra gruppi di persone accomunate da un’etnia o da una religione si è spesso trasformata in favoritismi scambiati tra persone appartenenti allo stesso gruppo e successivamente tra gruppi diversi, bloccando così l’intero apparato statale. Per iniziare a combattere la corruzione dall’interno del Paese, in tempi recenti il governo ha avviato diverse iniziative al fine di promuovere lo sviluppo di un senso di appartenenza “giordano”, concetto unitario col quale si dovrebbe superare la frammentarietà delle comunità religiose ed etniche che divide il paese.
Ritornando alla Capitale, Amman è una città molto pulita e notevolmente meno caotica di altre metropoli mediorientali. Il costo della vita è alto, e anche qui, come in tutti i paesi del Medio Oriente, la divisione tra ceti sociali è marcata. Fatto curioso, che non mi è mai capitato di notare in altre realtà mediorientali, è l’altissimo numero di domestici e di lavoratori generici (soprattutto in abitazioni e ristoranti) di provenienza asiatica, frequentemente di origine filippina. È un fenomeno che ha preso piede negli ultimi anni: in precedenza infatti la maggior parte dei lavoratori del terzo settore proveniva dall’Egitto.
La città si snoda su sette rotonde (circles). Partendo da downtown, più caotica rispetto al resto della città e tipicamente araba, con mercanti ad ogni angolo pronti a vendere sabbia nel deserto, troviamo il primo circle, area di Rainbow Street: tranquilla e piacevole, con piccoli negozi, mercatini caratteristici e bar su tutta la via. Man mano che ci si sposta in direzione del palazzo reale, ci si addentra nell’area più residenziale fino a raggiungere l’ultimo circle.
Nonostante la Giordania sia un paese relativamente piccolo, molto c’è da vedere con gli occhi del viaggiatore: costellata di antiche rovine romane, offre la possibilità di gite suggestive verso mete perse nella notte dei tempi, come Petra e i suoi tesori, o l’antica città romana di Jerash, dove si crede che Gesù abbia compiuto il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Merita inoltre un’escursione il deserto di Wadi Ram, situato vicino ad Aqaba, sul Mar Rosso (a nord ovest di Amman) che offre paesaggi mozzafiato, specialmente all’alba e al tramonto, e notti di luna con cieli stellati che sembrano disegnati, da quanto appaiono surreali.
Il viaggiatore non lasci la Giordania prima di aver saggiato il Mar Morto, dalle cui coste è possibile vedere le luci di Gerusalemme. Il bagno nel Mar Morto, cosi chiamato per l’altissima concentrazione di sale che impedisce l’esistenza di qualunque forma di vita acquatica, è un’esperienza da provare almeno una volta nella vita: non è possibile nuotarvi, si entra in acqua e subito si galleggia, chi prova a immergersi viene sistematicamente spinto in superficie. È bene prestare molta attenzione a non far entrare l’acqua a contatto con gli occhi: il troppo sale provoca forti bruciori, ed è importante sciacquare la pelle all’uscita dall’acqua per evitare bruciature generate dal connubio sale-sole. Tuttavia, nonostante queste piccole insidie, le spiagge del Mar Morto offrono la possibilità di coprirsi di fanghi naturali terapeutici per la pelle, le cui doti l’hanno reso ricercato oggetto di commercio in tutto il mondo.
La Giordania è retta dalla monarchia; la famiglia reale è molto amata e rispettata dal popolo. Il re, Abd Allah, si sta fortemente concentrando sulle politiche internazionali e sullo sviluppo del paese; la regina consorte Rania, squisita first lady, si impegna nel sociale e nel campo dell’educazione, ed è a tutti nota come carismatica figura di rappresentanza giordana all’estero. Tuttavia, come raccontano Firas e i suoi amici giordani, sembra difficile che l’affetto del popolo giordano per i propri odierni sovrani possa eguagliare quello per il compianto re Hussein. Non sarà certo facile, infatti, per Abd Allah, superare le stimatissime qualità diplomatiche del padre, che l’hanno reso così caro al suo popolo e così rispettato all’estero.