Alla scoperta dell’Accademia dei Georgofili

aprile 19th, 2010 by Giacomo Marconi | No Comments

Alla scoperta dell'Accademia dei Georgofili

L’Accademia dei Georgofili fu fondata a Firenze nel 1753 con l’obiettivo di contribuire al progresso delle scienze e delle loro applicazioni all’agricoltura in senso lato, alla tutela dell’ambiente, del territorio agricolo ed allo sviluppo del mondo rurale.
Già la denominazione “georgofilo”, parola di origine greca che significa “amante della terra”, qualifica con precisione l’oggetto d’interesse di questa antica Istituzione, il cui fine emerge chiaro già dal suo stemma che recita il motto latino Prosperitati publicae augendae (accrescere la pubblica prosperità).
L’Accademia ha quindi accompagnato lo sviluppo delle scienze agrarie, nella loro accezione più ampia. Seguendo l’evolversi dei tempi, continua ad affrontare le nuove problematiche che investono l’agricoltura e tutti i rapporti dell’uomo con l’ambiente naturale. Conduce studi e ricerche, adottando le più moderne metodologie, al fine di promuovere concrete iniziative.
La Biblioteca, la Fototeca e l’Archivio offrono agli studiosi un patrimonio documentario tematico di ineguagliabile valore, oggetto continuo di indagini storiche da parte di studiosi di varie discipline. I pregi di tale patrimonio vengono messi in rilievo anche da numerosi momenti espositivi organizzati periodicamente su tematiche specifiche.
Il Prof. Franco Scaramuzzi, Presidente dell’Accademia dei Georgofili, ha gentilmente concesso ai lettori de Il Tamarindo una breve intervista.
Fonte: Accademia dei Georgofili (http://www.georgofili.it)

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Arte contemporanea in Italia, what’s new!

ottobre 14th, 2009 by Alessandra Denza | No Comments

Arte contemporanea in Italia, what's new!

Ed ecco ripartita la stagione artistica 2009/2010 in tutto il suo splendore! Le gallerie milanesi si sono organizzate, come dal terzo anno, con l’Associazione START: 41 tra le migliori gallerie di arte contemporanea hanno inaugurato in simultanea il 18 settembre presentando i loro migliori artisti e novità. Sono poi rimaste aperte per tutto il fine settimana favorendo la circolazione dei visitatori e collezionisti con un utilissimo servizio navetta e tanti brunch e merende.
Per fare un esempio delle gallerie a Brera: Zonca & Zonca ha presentato un giovane artista coreano Sea Hyun Lee “Between Red” con i suoi paesaggi rurali fluttuanti e tutti sul tono del rosso. Si vedono i boschi, le piccole pagode ed i villaggi. L’artista ha vissuto nella Zona Demilitarizzata tra Nord e Sud Corea quando ha fatto il militare. Le visioni notturne con gli occhiali ad infrarossi l’hanno profondamente influenzato ed è stato segnato dalla violenza della divisione del paese in due, una zona demilitarizzata che in realtà presenta una presenza di militari molto alta a controllare che non venga superata né che ci siano attacchi. La realtà del paesaggio è permeata dal colore rosso che la rende tutto surreale ed intriso di orrore e paura per il conflitto coreano.
Antonio Battaglia, sempre in via Ciovasso (anche se esterno a Start), ha presentato una collettiva  “Fairy Tales – Giovani artisti nel paese delle meraviglie”: Tommaso Chiappa, Sophie Chkheidze, Nebojsa Despotovic, Agnese Guido, Natasza Niedziolka, Melissa Provezza, Guiditta R. e Giacomo Toselli. Ad accomunarli è soprattutto una ricerca stilistica verso le nuove direzioni internazionali della pittura. Molto interessante i lavori di Tommaso Chiappa nella ricostruzione delle sue città, gli elementi rappresentati sono ridotti ai minimi termini per far emergere dall’opera solo quello che viene ritenuto necessario.
Francesca Kaufmann presenta Latifa Echakhch, nella sua prima personale in Italia, artista che usa tecniche diverse per esprimersi: installazioni, scultura, video, etc. L’artista marocchina decontestualizza oggetti carichi di significato culturale e politico per riposizionarli all’interno di un linguaggio minimalista. In galleria porta diverse opere tra cui una serie di quadri con motivi ornamentali dell’architettura sacra islamica, forme geometriche come la stella riportata anche a pezzetti sul pavimento.
Paolo Curti & Annamaria Gambuzzi in una collettiva curata da Kineko Ivic presentano: Huma Bhabha (1962, Karachi, Pakistan), Joe Bradley (1975, Maine),? Jason Fox (1964, Yonkers, NY),? Baker Overstreet (1981, Augusta, Georgia), ?Aurel Schmidt (1982, Kamloops, BC, Canada), tutti artisti che lavorano nel vorticoso mondo artistico di New York. Bhabha realizza sofferenti forme antropomorfe con l’assemblaggio di materiali di recupero come argilla, legno, ferro, polistirolo e ghisa, mentre Bradley si affida ad uno stile molto più minimalista. Molto essenziale e legato allo studio del colore e della forma. Fox è focalizzato su un’analisi della cultura popolare ispirandosi alla storia dell’arte, ai cartoon ed ai film. Overstreet si rifà un po’ alla tribalità di Bhabha le sue opere presentano di una forte componente simmetrica che si alterna alle tonalità vivaci dei colori che danno vita a figure geometriche astratte. Schmidt dà una rilettura dell’opera di Arcimboldo utilizzando però materiali trovati più recenti come capelli, serpenti o mozziconi di sigaretta per formare i suoi ritratti.
Anche a Brescia le gallerie si sono organizzate per inaugurare insieme durante la quinta “Giornata nazionale del contemporaneo” il 3 ottobre e per questo motivo è stata organizzata la Notte Bianca: quattro percorsi a tema da seguire attraverso le gallerie bresciane – la Luce, il tempo, la Parola e la Vita moderna.
A Palazzo Gallery, che ha sede in Palazzo Todeschini, Chiara Bersi Serlini con Francesca Migliorati e Chiara Rusconi, organizza “Cabinet’s 120 Day Volume”. Collettiva con numerosi giovani artisti internazionali di spicco per la prima volta in Italia come Lara Schnitger, di origine olandese, che utilizza materiali ordinari, come collant di nylon, cravatte, indumenti e gomma, indefinitivamente mutati e trasformati, per creare grandi installazioni che fendono il pavimento e il soffitto come creature aliene trasportate dall’aria.
Massimo Minini inaugura la stagione espositiva con un intervento, sul muro esterno della galleria, di Gabriele Picco, giovane artista e scrittore per poi successivamente tornare negli spazi interni ora in restauro.
La PaciArte non solo presenta i nuovi spazi in via Trieste, ma anche una coppia di artisti francesi che fondono scenografia e fotografia in opere che evocano la solitudine e l’immobilità del tempo: Clark & Pougnaud “C’est la vie”. Nelle loro creazioni un momento di vita privata viene cristallizzato dallo scatto, congelando il soggetto. Come durante la visione di un film, in cui qualcuno improvvisamente blocca la pellicola.
Anche Firenze ha avuto un lampo di genio verso i suoi cittadini e turisti. È stato organizzato un bellissimo venerdì in centro, via Tornabuoni è stata resa pedonale fino alla mezzanotte e riempita di magnifiche Ferrari di tutte le epoche, molti i negozi aperti che hanno anche offerto dei divertenti aperitivi a base di Chianti classico, salatini e affettati. Al passo con l’evento la Fondazione Strozzi ha inaugurato con il Centro Cultura Contemporanea Strozzina la mostra “Realtà Manipolate – come le immagini definiscono il mondo”. Interessante mostra di fotografia tutta dedicata alla sottile linea che delinea realtà dalla manipolazione. Quello che vediamo nelle fotografie è realmente l’oggetto dello scatto oppure è il risultato di una sapiente alterazione? Presenti numerosi artisti internazionali come Olivo Barbieri con i suoi paesaggi ripresi dall’alto visti attraverso una lente speciale che quasi sembrano dei modellini, Gregory Crewdson e la sua distaccata provincia americana, Thomas Demand con i suoi modellini dello Studio Ovale alla Casa Bianca, Andreas Gursky, Cindy Sherman con le sue metamorfosi e travestimenti.
Giovedì 29 ottobre aprirà il nuovo Centro per l’Arte Contemporanea di Firenze – EX3 – con la personale di due artisti rappresentativi di contesti e linguaggi diversi della scena internazionale: Julian Rosefeldt e Ian Tweedy, a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini sotto l’occhio esperto di Sergio Tossi. In attesa dell’opening ufficiale, venerdì 2 ottobre, EX3 apre per una sera speciale, una festa aperta a tutti, anticipando la “Giornata nazionale del contemporaneo” presentando gli appuntamenti di sabato 3 ottobre a Firenze. Il nome nasce dalla contrazione della parola “exhibition” e dalla sua ubicazione nel …


Alla scoperta del Gabinetto Vieusseux

ottobre 8th, 2009 by Giacomo Marconi | 2 Comments

Alla scoperta del Gabinetto Vieusseux

Il Gabinetto Vieusseux è stato fondato da Giovan Pietro Vieusseux nel 1819 con l’obiettivo di mettere a disposizione degli associati una ricca collezione di periodici, giornali e gazzette francesi, inglesi, tedeschi, oltre che italiani, ma anche una “biblioteca consultativa” composta di dizionari, biografie, atlanti, ed altri repertori da consultarsi. Questa possibilità viene garantita anche oggi, per mezzo della Biblioteca ospitata nel Palazzo Strozzi di Firenze.
L’Archivio Contemporaneo, costituito nell’ottobre del 1975 grazie al Direttore di allora, Alessandro Bonsanti, raccoglie materiale relativo a personalità del mondo contemporaneo e spazia dalla narrativa e poesia alla critica letteraria, dalla musica al teatro, dall’architettura alla pittura, dalla fotografia alla critica artistica. L’Archivio è conservato a Firenze nel Palazzo Corsini Suarez.
Il Centro Romantico è il settore dell’Istituto che promuove, a partire dalla documentazione conservata presso l’Istituto, ricerche e iniziative sulla civiltà europea dell’Ottocento, in particolare per quanto riguarda l’acquisizione e la diffusione di conoscenze e il confronto fra le diverse esperienze e culture, che caratterizzarono il Gabinetto di Giovan Pietro Vieusseux.
L’Archivio Storico raccoglie la documentazione prodotta dall’Istituto, dalla fondazione ai giorni nostri. Conserva inoltre alcuni nuclei archivistici aggregati e carte private ottocentesche.
Il Servizio Conservazione è incaricato della tutela fisica del patrimonio culturale depositato presso il Gabinetto e comprende il laboratorio di restauro, il laboratorio fotografico e di microfilmatura, la sezione informatica per la digitalizzazione dei documenti e una biblioteca specializzata.
L’Istituto continua inoltre a promuovere attività culturali di grande interesse. Tra queste, la pubblicazione della rivista quadrimestrale “Antologia Vieusseux”, fondata da Bonsanti nel 1966 in esplicita continuità con la storica “Antologia” di Giovan Pietro Vieusseux, ripresa in una nuova serie nel 1995.
La Direttrice, Dott.ssa Gloria Manghetti, illustra ai lettori de Il Tamarindo la storia e le attività che ancora oggi rendono l’Istituto un centro culturale tra i più prestigiosi d’Europa.
Fonte: Gabinetto Scientifico Letterario G. P. Vieusseux


The British Institute of Florence, dal 1917 un ponte tra le culture britannica e italiana

luglio 14th, 2009 by Giacomo Marconi | No Comments

The British Institute of Florence, dal 1917 un ponte tra le culture britannica e italiana

Il British Institute of Florence, fondato nel 1917 e insignito della Royal Charter nel 1923, è stato il primo degli istituti culturali britannici a operare al di fuori del Regno Unito e fu preso a modello alla nascita del British Council nel 1934.
Oltre a un completo programma di corsi di lingua inglese, oggi offre corsi di lingua italiana, storia dell’arte, disegno, programmi universitari specifici per le università americane.
La Biblioteca Harold Acton, che raccoglie una delle più ampie collezioni di libri in lingua inglese nell’Europa continentale, ospita numerosi eventi culturali durante tutto l’anno, rappresentando così un vitale punto di contatto e scambio tra le comunità inglese e italiana, sia che si tratti di residenti a lungo termine, di studenti o di visitatori.
L’Archivio, consultabile su appuntamento, è riconosciuto come una fonte storica di primaria importanza per le relazioni tra la comunità toscana e quella anglofona e testimonia la storia dell’Istituto stesso.
La Dott.ssa Vanessa Hall-Smith, Direttrice del British Institute of Florence dal 2004, parla della storia, della biblioteca e delle opportunità che l’Istituto offre ai suoi studenti e frequentatori.


Macbeth at the Bargello

luglio 6th, 2009 by Francesca Livia Mangani Cammilli | No Comments

Macbeth at the Bargello

 
Something wicked this way comes / Qualcosa di maligno si avvicina
Macbeth di William Shakespeare in inglese con sottotitoli in italiano
Ideazione e regia di Shaun Loftus
 
8-12 Luglio 2009, ore 21.00 (durata circa 1h 30′)
Firenze, Museo Nazionale del Bargello
 
Sono veramente tanti gli elementi di assoluta novità che caratterizzano questo allestimento del Macbeth che sarà portato in scena nel cortile del Museo Nazionale del Bargello a Firenze dalla compagnia teatrale F.E.S.T.A. dall’8 al 12 Luglio. A cominciare dal fatto che per la prima volta in assoluto, un dramma di Shakespeare verrà recitato in lingua inglese a Firenze all’interno di uno dei più prestigiosi musei della città. Un ambizioso progetto che si realizza anche grazie alla partnership con la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino, il Museo del Bargello, l’Associazione Amici del Bargello, il Teatro della Pergola e il British Institute, nel quadro di una collaborazione ampia con istituzioni cittadine che ha l’obiettivo di offrire alla città un evento che valorizza nel modo migliore lo spirito del teatro di William Shakespeare.
Questo allestimento in lingua originale con sottotitoli in italiano, porterà inoltre in scena una serie di spettacolari duelli e combattimenti a fil di spada, cosa piuttosto rara nel panorama teatrale italiano, ideati e coreografati dal noto maestro d’armi americano Ted Sharon.
Quanto al cast, si tratta di un gruppo di attori provenienti da tutt’Italia, dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti, che mescola in egual misura giovani promesse, scoperte da F.E.S.T.A., ed attori esperti che hanno costruito il loro successo nei più famosi teatri di Broadway. F.E.S.T.A. si è sempre prodigata per promuovere un ambiente di lavoro fortemente internazionale, autenticamente multiculturale, multietnico e interdisciplinare.
Macbeth è una delle opere più agili e conosciute di Shakespeare, ma la regista Shaun Loftus ne sta preparando un allestimento molto lontano dalle interpretazioni più tradizionali e ponderose, tutte virate sulla questione morale della colpa e del castigo. L’allestimento di F.E.S.T.A. è veloce e dinamico (poco più di un’ora e mezzo), in tre atti invece di cinque, e tutto impregnato di sensualità, gioventù e spregiudicatezza. Una sensualità arcaica e  selvaggia che corre come una corrente elettrica tra MacBeth e Lady MacBeth. La regista ha inoltre voluto restituire centralità anche ad altre forze arcaiche ed elementari, e cioè a un soprannaturale che fa parte del reale a pieno titolo: il fato è tangibile, profezie, incantesimi e forze invisibili hanno un potere eloquente, le maledizioni uccidono. Le streghe rappresentano la forza remota e archetipica che ha dato forma all’umanità, sono le tre Parche che filano, misurano e recidono le nostre vite. Non si tratta di una lotta tra bene e male, ma della resa dei conti di un mondo i cui i paradigmi sono a un crocevia e un nuovo modello di umanità sta distruggendo l’antico ordine naturale. Ma le potenze di questo antico ordine naturale non permettono agli uomini di dimenticarsi semplicemente di loro e del loro culto; non permettono che gli uomini le lascino semplicemente svanire nell’oblio.
Dal 2007 l’associazione F.E.S.T.A. – Florence English Speaking Theatrical Artists promuove un’esperienza teatrale bilingue rivolta all’intera comunità fiorentina, diffondendo la cultura del teatro e la lingua inglese sul territorio e promuovendo il progetto di una città dinamica che si arricchisce del dialogo fra le culture. F.E.S.T.A. comprende un gruppo di professionisti del teatro e artisti multidisciplinari impegnati a creare un nuovo modello di teatro multiculturale.
L’esperienza di quest’anno non vuole rimanere unica ma anzi consolidarsi e ripetersi ogni anno con una diversa proposta shakespeariana, sempre in uno spirito di collaborazione tra diverse istituzioni. E già si annuncia, per il 2010, un programma shakespeariano ancora più ricco!
Info: http://www.themacbethproject.org



 Assenze/presenze 01 il Grande Grido

aprile 6th, 2009 by Alessandra Denza | No Comments


 Assenze/presenze 01 il Grande Grido

Giovedì 2 Aprile si è inaugurata al Museo Marino Marini di Firenze la mostra assenze/presenze 01 il Grande Grido curata dal nuovo direttore Alberto Salvadori. Presenti molti giovani interessati alle evoluzioni dell’arte contemporanea, collezionisti fiorentini e habitués dell’arte. E’ l’inizio di una serie di mostre temporanee volte al dialogo tra i giovani artisti e le opere di Marino Marini presenti nella collezione permanente del museo a lui dedicato.
Nel terzo dei quattro dialoghi tra Arcadio ed Eftimio in Arcadio o della scultura, di Cesare Brandi, il primo risponde al secondo: “…se nel toccare quella scultura non potrai sentire la pelle elastica e il sangue che scorre, potrai sempre stabilire un’identità fra i muscoli della statua e quelli dell’essere umano: anche ad occhi chiusi li riconosceresti”. L’impossibilità del sentire, l’assenza di una scultura e la presenza di quattro altre che ne pervaderanno il vuoto lasciato da questa, è il tema dell’ideale dialogo che si stabilirà tra il grande grido di Marino Marini e quattro opere di Bruna Esposito, Paola Pivi, Berlinde de Bruyckere e Diego Perrone.
I quattro artisti che dialogano con l’opera di Marini nell’allestimento museale rappresentano quattro punti di vista, quattro idee diverse di lavoro, di ricerca, che entrando all’interno dello spazio dedicato completamente alla sua scultura all’interno del museo possono farci sentire metaforicamente i muscoli, il sangue dell’essere che è all’interno dell’opera. ?Il Grande Grido è un’opera del 1962, periodo in cui Marino Marini aveva già raggiunto fama internazionale; da molti anni il tema del cavallo e cavaliere era il fulcro della sua ricerca. Il 1962 è anche un momento nel quale attorno a lui la ricerca di molti artisti è virata verso linguaggi diversi: sono gli anni dell’informale, dell’arte intesa anche come espressione del gesto.? Marini è come intrappolato dentro la sua grande scultura: soffre, attacca la materia, disgrega la forma, fino ad arrivare più avanti negli anni a separare definitivamente cavallo e cavaliere. Per l’artista, le sue sculture rappresentavano anche il tormento degli avvenimenti del secolo scorso, e l’inquietudine dei suoi cavalli aumentava sempre più, stremando il cavaliere fino a fargli perdere il controllo sulla bestia.
Il lavoro di Berlinde de Bruyckere, Lichaam (Corps) (2000-2006), si pone alla presenza dei visitatori come una rielaborazione del tema del cavallo lacerato e disteso, rappresentazione di una sofferenza molto forte, di una contorsione della condizione naturale, metafora della morte attualizzata sulle tragedie contemporanee attraverso le pelli di cavallino a ricreare il corpo dell’animale.? L’opera di Diego Perrone, Senza titolo (2008), dialoga con il grido attraverso il processo del divenire in diversi momenti di un’idea, di un’opera, attraversando sia le fasi concettuali sia quelle legate alla realizzazione dell’opera stessa, in questo caso la riproduzione tridimensionale del processo di fusione: l’identità tra i muscoli della statua e quelli del corpo umano. Paola Pivi presenta Old is gold (2007), una scultura composta da un numero altissimo di lamelle color oro e argento formanti un parallelepipedo apparentemente monolitico ma intrinsecamente frammentato. Questo lavoro di Pivi ci svela uno dei temi centrali della ricerca dell’artista: la ripetizione e la singolarità, creato in questo caso dalla presenza di uguali elementi come frammenti di un insieme determinanti l’unicità di una scultura. Infine l’essenza di una forma condotta ad un singolo punto, dove tutte le direttrici, dove tutte le forze confluiscono: il lavoro di Bruna Esposito, Perla a piombo (2007). Il filo a piombo indica un punto esatto dove la concentrazione degli elementi convergono definendo la collocazione delle forze messe in campo e i rapporti stabiliti dai diversi lavori. Il tutto impreziosito ancora una volta da un elemento, la perla, che si ripete, data la somiglianza di una con un’altra, ma che invece singolarmente esprime un’unicità, per definizione irripetibile e irriproducibile.
La presenza di quattro opere di artisti contemporanei vuole essere l’inizio di una serie di dialoghi, dal titolo assenze/presenze, che avvicinano l’arte di diversi periodi a Marino Marini, che nella coerenza di una vita spesa tra pietre e bronzo non ha mai smesso di cercare la sua fonte.? Del resto così è l’arte da sempre: ricerca di un’esperienza possibile, attraverso parole, oggetti, pensieri che divergono dalla realtà o che ci immergono nella realtà che fino a un momento prima non avevamo percepito, visto, sentito.? AssenzePresenze: il grande grido rimarrà aperta fino al 23 maggio.
Immagine Marini
IL MUSEO
Il Museo Marino Marini è collocato all’interno della ex-chiesa di San Pancrazio, tra via della Vigna Nuova e piazza Santa Maria Novella. Costituito in prioria dopo il 1100 subisce una radicale ristrutturazione del convento che viene completata tra il 1457 e il 1467 dall’intervento di Leon Battista Alberti, patrocinato dai Rucellai. Dopo l’epoca napoleonica, nel 1988 riapre uno spazio museale che coniuga felicemente antico e moderno attraverso una laboriosa opera di restauro, progettata dagli architetti Bruno Sacchi e Lorenzo Papi.
Museo Marino Marini
Firenze, Piazza San Pancrazio
Informazioni: tel. 055.219432 – email: info@museomarinomarini.it
Orario di apertura: dalle 10 alle 17, esclusi la domenica e il martedì.


Il primo Istituto francese al mondo

aprile 3rd, 2009 by Giacomo Marconi | No Comments

 Il primo Istituto francese al mondo

L’Istituto francese di Firenze, il più antico nel mondo, nasce nel 1907 ed è ospitato nel quattrocentesco Palazzo Lenzi.
Oltre ad essere da più di un secolo un importante centro che intende favorire gli scambi culturali tra l’Italia e la Francia, l’Istituto rappresentò una nuova iniziativa di diplomazia culturale tra i due paesi.
Ma perché i giovani dovrebbero avvicinarsi all’Institut Français de Florence? Che cosa offre oggi l’Istituto ai giovani? È questa la domanda centrale che Il Tamarindo rivolge al suo Direttore, Dott. Bernard Claude Micaud.
La risposta è semplice ed allettante: la possibilità di avere un’immagine reale e contemporanea della cultura francese e di imparare una lingua importante e diffusa e che offre loro interessanti opportunità di lavoro.
L’Istituto francese di Firenze, grazie alle tante intese e collaborazioni, promuove poi progetti ed eventi culturali a cui tutti sono invitati a partecipare.
 


PassTeatri 2009

febbraio 9th, 2009 by Loredana Terminio | No Comments

PassTeatri 2009

Quest’anno l’associazione Firenze dei Teatri, la rete teatrale che unisce i teatri di Firenze e dell’area metropolitana, presenta la quinta edizione della sua più importante iniziativa.
PASSTEATRI è un abbonamento trasversale che consente di assistere a 6 spettacoli, a scelta, ad un prezzo vantaggioso tra quelli proposti da 17 teatri dell’area fiorentina per la stagione 2009. Il programma è il più vasto: prosa, lirica, musica, danza e coinvolge Teatro Cantiere Florida, Teatro di Cestello, Teatro Everest, Teatro Le Laudi, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro della Pergola, Teatro Puccini, Teatro di Rifredi, Teatro Verdi – Ort, Teatro Comunale di Antella, Teatro Corsini, Teatro Manzoni di Calenzano, Teatro Dante, Teatro Niccolini di San Casciano, Teatro Studio, Teatro della Limonaia; tutti teatri soci dell’associazione a cui si è aggiunto per quest’anno anche il Teatro Manzoni di Pistoia.
L’associazione Firenze dei Teatri nasce nel 2002 come primo esperimento in Italia in cui strutture teatrali che fanno riferimento ad una vasta area metropolitana con una programmazione che spazia dalla prosa all’opera lirica, dal musical all’avanguardia fino alla tradizione dialettale si riuniscono in un coordinamento: un sistema in rete in grado di garantire una maggiore razionalizzazione delle risorse e un mutuo scambio di benefici.
Si conferma così la prospettiva di area metropolitana integrata in grado di offrire ai cittadini un’ampia e diversificata offerta culturale e una maggiore accessibilità dell’intero sistema teatrale, con una particolare attenzione rivolta ai più giovani, in collaborazione anche con il PortaleRagazzi.it dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
PASSTEATRI è un progetto pensato per il pubblico, perché sia ancora più facile e comodo andare a teatro potendo scegliere fra un’offerta ampia e articolata. Tutti i 17 teatri che aderiscono a questo abbonamento scelgono all’interno della loro programmazione tre spettacoli da inserire nel maxi cartellone di PassTeatri.
Il successo della quinta edizione, già registrato nei primi mesi dell’anno con tantissimi abbonati, conferma l’efficacia di un abbonamento attento ai vari generi e gusti del pubblico, alla disponibilità e alla comodità di poter essere utilizzato da più persone e alla sua facilità di acquisto. Tanti i punti vendita sparsi per la città di Firenze e nei comuni limitrofi. Tra tutti il Teatro di Rifredi ha registrato un vero e proprio assalto, dimostrandosi ottimo punto informativo e promozionale, con ancora qualche abbonamento a disposizione.
E’ possibile acquistare ancora PassTeatri anche presso il Box Office di via Alamanni, la libreria Melbookstore di via dei Cerretani e il Teatro della Pergola; nonstante la stagione sia partita da un mese molti sono ancora gli spettacoli in programma. Nel mese di febbraio troviamo ancora La Bottega dell’Orefice al Teatro Cantiere Florida, la tragica storia di Aldo Moro riproposta in spettacolo al Teatro Puccini, e l’ultima parte della trilogia del parlatorio al Teatro Manzoni di Calenzano con Versione dei Fatti (la gabbia3); non manca neppure la danza in PassTeatri con Carmina Burana al Teatro Niccolini di San Casciano. Nel mese di marzo arriva l’atteso Studi per una Crocifissione di Danio Manfredini ancora una volta al Teatro Cantiere Florida, La Signorina Giulia  al Teatro della Pergola, la prima nazionale di Uno, Nessuno, Centomila di Cauteruccio al Teatro Studio; Carlo Monni invece sarà Falstaff  al Teatro di Rifredi, il Teatro Verdi – Ort ospiterà il grande musicista newyorkese Uri Caine e tanti altri sono ancora gli appuntamenti al Teatro Manzoni di Calenzano, al Teatro della Limonaia, al Teatro Comunale di Antella, al Teatro Corsini di Barberino di Mugello e al Teatro Manzoni di Pistoia . Il cartellone prosegue nel mese di aprile: una Turandot ripresentata nella versione di “fiaba cinese tragicomica” al Teatro di Cestello, due appuntamenti al Teatro Everest con In nome della madre e The Pluck Show direttamente dal Fringe Festival di Edimburgo, Gallina Vecchia al Teatro Puccini, la tragedia di Edipo messa in scena al Teatro Dante di Campi Bisenzio. Senza dimenticare l’offerta del Maggio Musicale Fiorentino per gli abbonati di PassTeatri: uno sconto sul biglietto per l’attesissimo concerto di Zubin Mehta del 1° aprile a chiusura della stagione concertistica.
Conservando inoltre l’abbonamento PASSTEATRI si avrà diritto ad un’offerta speciale nel corso della 72a edizione del Festival del Maggio Musicale, che verrà comunicata successivamente.
Per chi volesse conoscere ancora più in dettaglio tutte le informazioni relative a questo utile, comodo, conveniente abbonamento può telefonare agli uffici di Firenze dei Teatri (055. 2779362) oppure consultare il sito dell’associazione www.firenzedeiteatri.it dove è possibile scaricare la brochure con tutto il programma del maxi cartellone da gennaio a maggio 2009.
 



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