I conflitti dimenticati: la crisi del Grandi Laghi

giugno 29th, 2009 by Redazione | No Comments

I conflitti dimenticati: la crisi del Grandi Laghi

L’associazione Salotto Africano e l’Assessorato alle politiche culturali della Provincia di Roma presentano una interessante conferenza dal titolo “I conflitti dimenticati: la crisi dei Grandi Laghi”, che si terrà a Roma il prossimo 2 luglio. Questo icontro si propone come un punto di partenza per conoscere le ragioni (anche quelle di cui nessuno vuole parlare) di una guerra che si protrae da anni, e ascoltare testimonianze di chi ha vissuto sulla proprio pelle il conflitto. Un conflitto drammatico, un vero e proprio genocidio di cui nessuno parla, anche per il diffuso disinteresse da parte dei diversi media.
Come è nato il conflitto?
In seguito alla caduta di Mobutu nel 1997, nell’ex Zaire (oggi Rdc) si verificò una marcata instabilità politica. Da allora sono morti 4 milioni di persone a causa dei combattimenti o delle condizioni in cui sono costretti a vivere i profughi. La regione che mostra le tensioni più forti è il Nord Kivu, dove la causa degli scontri è sia di natura etnica (notevole l’eterogeneità della popolazione) che economica (oro, diamanti, coltan, rame e cobalto).
Il Kivu venne scosso dalla ondata di migrazioni causati dal genocidio del 1994 in Ruanda, in cui migliaia di hutu, scunfitti dagli tutsi, si riguiarono nel nord Kivu. I tutsi ruandesi, per porre fine alle incursioni, appoggiarono i ribelli congolesi guidati da Kabila. Quando nel 1997 Kabila conquistò la capitale dello Zaire, ruppe i contatti con i ruandesi, sui ex alleati.
Dopo la pace del 2002, nel 2003 si ebbe una nuova esplosione di violenza a causa della ribellione di Nkunda nei confronti di Kabila (Kabila figlio, in quanto il padre venne assassinato in circostanza ancora da chiarire nel 2001). Nkunda era convinto che Kabila non proteggesse i tutsi congolesi. Si arrivò quindi al gennaio 2008, con l’accordo fra Nkunda e Kabila, ma nell’agosto gli scontri ripresero.
I CONFLITTI DIMENTICATI: LA CRISI DEI GRANDI LAGHI
Intervengono:
Padre Giulio Albanese, giornalista, docente alla Pontificia Università Gregoriana
Mulumba Bin Kazadi, associazione Salotto Africano
Claudio Cecchini, assessore alle politiche sociali della Provincia di Roma
Cecilia D’Elia, assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma
Massimo Zaurrini, giornalista, agenzia MISNA
Sono previste testimonianze di rappresentanti delle comunità territoriali dell’area dei Grandi Laghi
Roma, 2 luglio 2009 – ore 16,30 – Palazzo Valentini, Sala della Pace, Via IV Novembre 119/1
Per informazioni la pagina dell’evento su Facebook
ass.cultura@provincia.roma.it


Il Ritorno di Banksy

giugno 17th, 2009 by Katy Fentress | No Comments

Il Ritorno di Banksy

Dopo dieci anni passati a girare per il mondo, l’artista senza volto torna alla sua Bristol per una grandissima mostra a spese dello Stato


Art 40 Basel

giugno 16th, 2009 by Alessandra Denza | No Comments

Art 40 Basel

Eccomi di ritorno dalle mie mirabolanti avventure artistiche!
Dopo La Biennale a Venezia, dove si guarda, si “critica” e s’impara, un altro appuntamento internazionale per l’arte contemporanea si svolge a Basilea. Dove Svizzera, Francia e Germania confinano.
Art Basel più che altro è un luogo di mercato reale, dove si fanno le quotazioni (aggiustando quelle delle aste) e dove si fanno le tendenze. E’ il posto giusto per trovare la crème de la crème dei galleristi: 300 espositori di cui 15 italiani su 1000 e più richieste di ammissione, come per trovare il meglio del collezionismo: tra i collezionisti top Steven Coen, Francois Pinault, Karl Lagerfield e Brad Pitt o più semplicemente i nostrani Sandretto Re Rebaudengo, Puglisi Cosentino, etc. C’è chi sfila durante la serata inaugurale e stringe l’affare o chi manda avanti un art advisor.
L’arte è sicuramente la migliore perché la selezione è durissima e chi non mantiene lo standard non è riammesso. Quest’anno Art Basel è arrivata alla sua 40° edizione, è stata la prima fiera in Europa per l’arte contemporanea e tutt’ora detiene la posizione di dominio sulle altre fiere e biennali. Ci sono galleristi che partecipano da più di trent’anni come il nostro Massimo Minini (stand fantastico con Robert Barry, Anish Kapoor, Nedvo Solakov e Vanesa Beecroft) che occupa anche una posizione nel board della fiera ora diretta dal duo Annette Schönholzer & Marc Spiegler dopo anni nelle mani di Samuel Keller, idolatrato curatore passato alla Beyeler Foundation di Basilea due anni fa.
Tra gli artisti di rilievo quest’anno si sono notati Anthony Gormley (young British artist nato nel 1950) con sue numerose sculture sulla presenza/assenza del corpo. Anche le opere di Anish Kapoor (Bombay, 1954) con i suoi coni e parabole a sottolineare il vuoto. Yoshimoto Nara (Hirosaki, 1959), oltre a numerosi lavori all’interno delle gallerie, ha a disposizione Art Unlimited, la sezione in cui sono presentate le opere di grandi dimensioni che potrebbero entrare in un museo. Sempre in Unlimited è stato esposto un Andy Warhol di 11 m, tutto d’un pezzo incredibile!!! Tra i classici anche moltissima Minimal Art con Donald Judd (USA 1928-1994).
Devo dire che le opere con brio sono state molte meno, fino all’anno scorso era possibile trovare le opere più strane, dissacranti o divertenti e con prezzi irraggiungibili. La crisi del nuovo millennio si riscontra anche qui, il mercato è molto più serio e le opere che si vendono devono avere il giusto prezzo e il giusto mood. Anche il collezionista da speculazione è sparito, resta lo zoccolo duro di quei collezionisti che conoscono bene gli artisti con il loro valore reale e che comprano per passione. Secondo il padiglione i prezzi sono stati onesti, per la prima volta nel pad 2.1 di Art Basel c’erano quotazioni dai 10.000€ (anziché 50.000 minimo) a 1.000.000€ e nel pad. 2.0 (la parte museale) dal milione in su. A piano terra sono state portate le meraviglie delle meraviglie, Krugier (Ginevra) ha portato con sé quattro o cinque Picasso (compresa una Tauromachia), Matisse, Mirò, Chagall…! Di fronte alla grandezza, l’estasi!
Parallelamente alla fiera principale si sono svolte, come tutti gli anni, altre fiere satellite: Volta Show nata in USA a fianco dell’Armory Show che si svolge a marzo, Scope Art fair che affianca anche Frieze ad ottobre a Londra e Liste young art fair all’interno di un ex-birrificio e dedicata agli artisti con non più di 40 anni in gallerie aperte da massimo cinque anni. Qui generalmente si provano le vibrazioni, quello che la fantasia e la creatività formano e dove si possono scoprire i talenti. Quest’anno molto meno “spicy” del solito.
Se vi siete incuriositi ricordatevi che ci sarà la versione invernale a Miami il 3-6 dicembre e che l’anno prossimo Art Basel sarà il 16-20 giugno. Io ci sarò!
www.artbasel.com
www.voltashow.com
www.liste.ch
www.scope-art.com


53. Biennale – Fare Mondi. Making Worlds

giugno 5th, 2009 by Alessandra Denza | No Comments

53. Biennale - Fare Mondi. Making Worlds

Sarà aperta al pubblico domenica la cinquantatreesima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Fare Mondi // Making Worlds // Bantin Duniyan// ???? // Weltenmachen // Construire des Mondes // Fazer Mundos…, diretta da Daniel Birnbaum e organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta. Per tutti famigliarmente: La Biennale! L’evento più importante per l’arte in Italia che sta inaugurando in questi giorni, capace di attirare milioni di visitatori da tutto il mondo e di dare una “smossa” anche al più intorpidito studente di Belle Arti, Architettura e di Beni culturali. Guai a non andare a vedere La Biennale, critico, curatore, giornalista, studente, gallerista che tu sia!!!
Fare Mondi // Making Worlds collega in un’unica mostra le sedi espositive del rinnovato Palazzo delle Esposizioni della Biennale (Giardini) e dell’Arsenale, e riunisce – inclusi i collettivi – più di 90 artisti da tutto il mondo, con nuove opere di tutti i linguaggi. All’Arsenale, il Padiglione italiano ha assunto la denominazione di Padiglione Italia, ed è stato ingrandito affacciandosi ora al Giardino delle Vergini, dove un nuovo ingresso al pubblico collegherà il Giardino stesso al Sestiere di Castello. Questo rinnovato complesso espositivo è destinato alla Partecipazione italiana curata da Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice, e organizzata dal Ministero per i Beni e le Attività culturali con la PARC – Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee. Ai Giardini, lo storico Padiglione Italia ha assunto la denominazione di Palazzo delle Esposizioni della Biennale. È stata così sottolineata la sua riqualificazione e la sua nuova natura multiforme, che vedrà operare questa struttura tutto l’anno al servizio delle grandi mostre ma anche del pubblico.
Gli artisti Yoko Ono (Tokyo 1933) e John Baldessari (National City -CA, 1931) sono i due Leoni d’oro alla carriera della 53. Esposizione Internazionale d’Arte che verranno consegnati il 6 giugno. Ha dichiarato il Direttore Daniel Birnbaum. “Yoko Ono e John Baldessari hanno dato forma alla nostra comprensione dell’arte e al suo rapporto con il mondo nel quale viviamo. Il loro lavoro ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte e rimarrà fonte di ispirazione per le generazioni a venire.” La giuria che li assegnerà è formata da: Angela Vettese (Italia) presidente e Jack Bankowsky (USA), Homi K. Bhabha (India), Sarat Maharaj (Sudafrica) e Julia Voss (Germania).
“Il titolo stesso della 53. Esposizione Fare Mondi // Making Worlds – ha dichiarato il Direttore Daniel Birnbaum – esprime il desiderio di sottolineare il processo creativo. Un’opera d’arte è una visione del mondo e, se presa seriamente, può essere vista come un modo di ‘fare mondi’. Prendendo il ‘fare mondi’ come punto di partenza, esso ci permette anche di evidenziare la fondamentale importanza di alcuni artisti chiave per la creatività delle generazioni successive. In mostra saranno presenti tutte le forme artistiche: installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno, e anche una parata. La mostra creerà nuovi spazi per l’arte, che si dispiegheranno oltre le aspettative delle istituzioni e del mercato. L’enfasi posta sul processo creativo e sulle cose nel loro farsi, non escluderà un’esplorazione della ricchezza visiva. La pittura nel suo senso più ampio e il ruolo dell’immaginario astratto saranno indagati da artisti di differenti generazioni, inclusi quelli che non si definiscono innanzitutto pittori. Fare Mondi // Making Worlds è una mostra guidata dall’aspirazione ad esplorare i mondi intorno e davanti a noi. Riguarda possibili nuovi inizi: questo è ciò che vorrei condividere con i visitatori della Biennale”.
Birnbaum, il curatore nato nel 1963, dal 2001 è Rettore della Staedelschule di Francoforte sul Meno, accademia internazionale che concilia l’arte tradizionale e quella contemporanea con lo sviluppo delle nuove pratiche e tecniche. È Direttore di Portikus, spazio espositivo che dal 1987 fa parte della Staedelschule e fa parte del board della manifestazione Manifesta di Amsterdam. Dal 1998 è redattore di “Artforum”, New York. Dai primi anni ‘90 ha collaborato anche con altre riviste come “Parkett” e “Frieze” oltre ad essere autore di numerose pubblicazioni e saggi.
Ad affiancare la versione ufficiale ci saranno numerosissimi eventi satellite, ovvero collaterali. Quest’anno saranno 38 e ce n’è per tutti i gusti. Sul sito ufficiale sono tutti elencati con i loro dettagli. Interessante Détournement Venise 2009 in varie sedi tra Venezia e Laguna ed organizzata da Momap. L’evento celebra il dialogo tra scienza, ricerca, arte e architettura, coinvolgendo artisti e intellettuali quali “archivisti della memoria”. I siti prescelti rappresentano la ricchezza del patrimonio architettonico di Venezia. Organizzazione: Momap, the Art & Architecture Factory.
Un po’ fuori sede IL MITO Marc Quinn, grande artista e scultore inglese (quello che ha scolpito Kate Moss nuda in posizione da contorsionista), si confronta con il mito di Romeo e Giulietta a Verona presso la casa di Giulietta (romantico!) ed altre sedi. A cura di Danilo Eccher e organizzata dal Comune di Verona.
PORTO D’ARTI, anche il Porto di Venezia si occupa della pace nel Mediterraneo a cura di Luciano Caramel. Ha origine dal recente restauro di una chiesa del Duecento e dall’occasione di sottolineare come Venezia non corrisponda allo stereotipo di “vetrina”, bensì continui ad essere centro di produzione culturale degno della sua grande storia. Organizzata da Il Sogno di Polifilo Associazione Culturale.
Altro evento interessantissimo è VENEZIA SALVA. Omaggio a Simone Weil al Magazzino del Sale a Dorsoduro. Presenti le artiste italiane che hanno partecipato alle Biennali dal 1948 al 2005 ed invitate a creare un’opera–cahier, ispirata alla tragedia incompiuta Venezia salva, scritta dalla mistica e filosofa francese nei primi anni ’40, in cui è dominante il tema della bellezza. Organizzazione: Associazione Culturale Cicero Eventi, Associazione Culturale Eidos.
PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI DELLA BIENNALE
Fondamenta Dell’Arsenale (30122)?Venezia – dal 6 giugno al 22 novembre 2009?6 giugno 2009. Cerimonia di inaugurazione e di premiazione presso i Giardini della Biennale.
Catalogo Fare Mondi // Making Worlds Marsilio editore


Nan Goldin, la star di “FotoGrafia”

giugno 1st, 2009 by Benedetta Baserga | No Comments

Nan Goldin, la star di

Il Festival internazionale di Roma “FotoGrafia”, giunto all’ottava edizione, dal 29 maggio al 2 agosto ospiterà al Palazzo delle Esposizioni la retrospettiva “Heartbeat” della fotografa americana Nan Goldin, a cura di Guido Costa, .
Nan Goldin nasce a Washington il 12 settembre 1953 da genitori ebrei, appartenenti alla piccola borghesia. Il 12 aprile 1965 la sorella maggiore Barbara Holly, all’età di diciotto anni, si suicida, evento che segnerà in maniera indelebile la vita di Nan.
I Goldin si rifiutano di accettare e di raccontare l’accaduto sia all’esterno delle mura domestiche – per mantenere una certa rispettabilità nei confronti dei vicini piuttosto conservatori – sia all’interno della famiglia, convinti che un simile atteggiamento potesse aiutare a sopravvivere  i tre figli rimasti. L’effetto ottenuto è l’opposto: Nancy dubita dei genitori e sviluppa un’ossessione che la porterà a ricercare per tutta la sua vita la verità, per quanto cruda e dolorosa.
Nel 1969 s’ iscrive alla “Satya Community School”, da lei stessa soprannominata la “hippie free school” per le idee più aperte che vi circolano e comincia ad avvicinarsi alla fotografia per cristallizzare le persone che ha intorno, tra cui David Armstrong e Suzanne Fletcher, che influenzeranno il suo percorso artistico e personale, introducendola nei locali underground e nella subcultura delle drag queens.
L’artista subirà il fascino di quel mondo eccessivo, sregolato, ma estremamente sincero e molti dei suoi migliori lavori avranno proprio come sfondo il mondo notturno e le creature che lo popolano, che in qualche modo diventano la sua famiglia d’adozione. In questo periodo frequenta assiduamente i club underground di Times Square, che diventano la causa primaria della sua vita sregolata e della conseguente dipendenza da alcol e droghe, ma che sono tuttavia fonte d’ispirazione.
La Goldin definisce proprio in questi anni il suo caratteristico “sguardo”, abbandona il bianco e nero per il colore, allo scopo di enfatizzare i toni della quotidianità e ricorre frequentemente all’uso costante del flash, ritraendo solo la sua vita e quella degli amici più vicini e proiettando le sue fotografie in slide show, come fossero filmati, in club aperti alla sperimentazione.
Nel 1986 vi è sufficiente materiale per allestire una mostra alla Burden Gallery di New York e per pubblicare un libro fotografico dal titolo “The Ballad of Sexual Dependency”, in cui la maggior parte delle immagini presentate racconta relazioni sentimentali in bilico tra voglia d’essere liberi ad ogni costo e bisogno di legami.
Il successo di critica e pubblico è immediato, ma la Goldin è stremata dal dolore causato dalla morte tragica e prematura di molti amici stroncati dall’AIDS.
Questo periodo la porterà a riconsiderare il suo stile di vita, ha una grossa crisi interiore e non esita ad entrare in riabilitazione, senza però mai smettere di fotografare. La Goldin intensifica i viaggi che le forniscono nuove occasioni per fotografare e i lavori di questi anni presentano ancora temi legati a una visione sofferta della vita, espressi tuttavia  in modo più metaforico, basti citare la suggestiva “Honda brothers in cherry blossom storm” , nella quale la pioggia di fiori di ciliegio è simbolo della brevità della vita e di quanto sia effimera la bellezza e ”The sky on the twilight of Philippine’s suicide” (scattata in Svizzera nel 1997), in cui un tempestoso cielo dai toni rossi esprime l’intenso dolore provato per il suicidio dell’amica.
Tuttavia Nan conserva una visione del mondo positiva, che esprime in alcuni scatti intimi, l’amore ora non è sinonimo di sregolatezza, notte e dipendenze reciproche.
Nan Goldin successivamente allestisce nel 1996  al Whitney Museum di New York la mostra retrospettiva ”I’ll Be Your Mirror” (titolo ispirato dall’omonima canzone di Lou Reed). Sulla copertina del catalogo c’è un autoritratto scattato in Germania nel 1992, i cui colori tenui e la tranquillità dell’atmosfera dell’immagine concretizzano il percorso dell’artista che, dopo un lungo e doloroso viaggio, sembra indirizzarsi verso una nuova stagione di maturità e di serenità.
Nan Goldin è un’artista che non lascia indifferenti ed ogni sua opera è un pugno allo stomaco, ci colpisce, ci rappresenta un mondo underground e dannato, in cui i valori universali sono tuttavia presenti.
Un mondo fatto di tossici, di drag queen, di donne pestate, ma anche di scatti pieni d’amore per l’umanità. La fotografa entra nella vita delle persone, è un efficace mezzo per ritrarre la vita, per quanto a volte malconcia e tragica.
Trovandoci davanti alle sue opere, siamo affascinati dal gioco delle luci, dai suoi famosi autoscatti, che sembrano quasi casuali e invece sanno colpirci e commuoverci.
Nan non è glamour, non usa i suoi protagonisti per una denuncia sociale o per lanciare un messaggio, bensì fotografa la vita e sa  rendere i suoi soggetti unici, malinconici, ma allo stesso tempo allegri,  appassionati, curiosi, solidali e sempre estremamente umani.
Nan porta la vita nella fotografia, senza mai cadere nella subdola trappola del vittimismo, sceglie sapientemente ogni scatto e ogni istante, e la sua grandezza è proprio nel trasformare la vita quotidiana in un’arte reale ed evocatrice di interrogativi.
«Io credo – ha scritto lei stessa – che uno dovrebbe creare da ciò che conosce e parlare della sua tribù… Tu puoi parlare solamente della tua reale comprensione ed empatia con ciò di cui fai esperienza».
Festival Internazionale di Roma, Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194
http://www.fotografiafestival.it/


Outsiders

maggio 29th, 2009 by Eleonora Corsini | No Comments

Outsiders

Outsiders – estranei – è la condizioni di molti ragazzi italiani oggi: gli immigrati di seconda generazione. Ragazzi nati e cresciuti in Italia, ma privati dal lusso di avere un’identità italiana. Outsiders è anche uno spettacolo, dal 6 giugno in scena al teatro dell’angelo di Roma, che colpisce nel profondo della nuova realtà multietnica italiana. Scritto, diretto ed interpretato da under 30, è un’opera intrisa della forza e del coraggio proprio dei giovani.  Francesco Malarico e Jessica Costa Moreno, gli autori, si sono conosciuto all’ambasciata brasiliana, seguendo un corso di portoghese. La passione per il teatro, la voglia di raccontare realtà ancora troppo sconosciute, li unisce nella realizzazione di quest’opera che si sviluppa tutta in una sala d’attesa. Quale sala d’attesa? Quella nella quale crescono gli immigrati di seconda generazione. Bambini, poi ragazzi, che, oltre ai consueti problemi adolescenziali, si trovano a dover far fronte tutta la vita con la problematica dell’integrazione culturale. Il bisogno di sentirsi accettati in un paese che, nonostante sentano come il loro, gli relega puntualmente di aspettare ore ed ore nella sala d’attesa di qualche ufficio statale per rinnovare documenti, senza i quali sarebbero privati della loro stessa identità. Una storia che conquista Antonello Avallone, direttore del teatro dell’Angelo, che non solo la mette in programma, ma si unisce al cast con la sua partecipazione straordinaria.
Outsiders è un progetto di Tabanka onlus, finanziato dall’Unione Europea tramite Gioventù in azione e vede il patrocinio dell’ambasciata di Capo Verde.
Scritto da Francesco Malarico & Jessica Costa Moreno,
Regia di Walter do Rosario.
Cast: Benny Hopferr Almada, Linda Evore, Alice Giaciopini, Biniam Johannes, Jenifer Monteiro, corrado Ruffini, Oriana Sena, Catenine Hopffer Almada e con la partecipazione straordinaria di Antonello Avallone.
Lo spettacolo andrà in scena il
6-7-8-9- Giugno 2009 al Teatro dell’Angelo
Ore 21.00
Biglietto intero 16 euro
(under 26) 13 euro
Per info e prenotazioni: 06 37513571 – 0637514258
www.teatrodellangelo.it


È partita la 1000 Miglia!

maggio 19th, 2009 by Alessandra Denza | No Comments

È partita la 1000 Miglia!

Non chiedete ad un bresciano, di qualsiasi età, cosa sia la Mille Miglia, non vi perdonerà di non conoscere “la corsa più bella del mondo”. Per chi vive a Brescia, la Mille Miglia è parte del proprio bagaglio culturale. È la “Corsa”, la corsa di Brescia. Qui nessuno si è mai rassegnato alla definitiva scomparsa della competizione che, in un arco di trent’anni, dal 1927 al 1957, rappresentò l’avvenimento motoristico più atteso d’Italia.
Tutti pronti a sentire il rombo delle più belle auto storiche che partono da Piazza Loggia, e lo stesso sarà per tutte le città che vedranno passare queste magnifiche vetture. Se sentite un rombo, non è detto sia una Ferrari ultimo modello. Magari è una Bugatti che sta percorrendo la Mille Miglia! Non è una gara di velocità come il moderno GP, è una gara di precisione e vi garantisco che per quelle auto andare “alla precisione” non è facile. Lo staff delle auto di supporto bene lo sa!
La Mille Miglia torna su strada dal 14 al 16 maggio. 375 auto attraverseranno mezza Italia partendo da Brescia il 14 maggio, passando per Roma la sera del 15 e tornando a Brescia la notte del 16. Tra le tante novità di quest’anno ci sono la Mille Miglia community, che raccoglie gli appassionati di tutto il mondo, le iniziative su Brescia, tra le quali la Notte bianca delle Mille miglia, che si è svolta a Brescia con grande successo sabato 9 maggio, l’iniziativa Terra di Mille Miglia, per valorizzare tutto il territorio attraversato dalla gara. A partire dall’edizione del 2008 la Mille Miglia, per cinque anni, è stata affidata a una nuova organizzazione costituita da tre società ad alta specializzazione: ?MAC Events, Meet Comunicazione e Sanremorally. Quest’anno a partecipare, oltre i soliti fanatici bresciani, ci sono industriali, personaggi dello spettacolo (Pozzetto ne ha fatte diverse), teste coronate (hanno partecipato ad edizioni passate Alberto di Monaco ed Emanuele Filiberto), anche campioni della Formula 1 come Courthald (auto n.289) che vuole diventare campione anche in questo settore. Le macchine sono le più svariate, vedrete Ferrari, Bugatti, Maserati, Porshe, Jaguar, Mercedes, BMW, e molto ancora, ma che siano assolutamente costruite negli anni storici della Mille Miglia 1927-57! Chi sarà il più preciso dei precisi?
L’itinerario Brescia-Roma, e ritorno, attraversa girando in senso orario le strade classiche della Mille Miglia e tocca: Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria e Lazio, all’andata, a cui si aggiunge la Toscana al ritorno. Il percorso 2009 propone il suggestivo attraversamento della Repubblica di San Marino e di alcune tra le più belle città d’Italia. Assisteranno al passaggio anche Verona, Ferrara, Ravenna, Sansepolcro, Assisi, Spoleto, Rieti – all’andata – e Viterbo, Siena, Monteriggioni, Firenze, Modena, Reggio Emilia, Parma e Cremona al ritorno. Quest’anno, per celebrare il 150° anniversario della battaglia di Solferino, la Mille Miglia devierà per i centri teatro del conflitto risorgimentale passando per Desenzano, S.Martino, Solferino e Pozzolengo. Tra le altre novità, il transito, con prova speciale, sulle rampe del Terminillo all’andata e per il centro storico delle città di Parma e Cremona sulla via del ritorno. Rimangono gli storici passaggi al Passo della Futa e al Passo della Raticosa. (per il percorso di quest’anno: www.1000miglia.eu)
Ogni strada ha la sua storia, i suoi aneddoti, le sue tradizioni. In ottant’anni di vita, i paesaggi ai margini delle strade sono cambiati, così come è cambiato il Paese. Ma qualcosa di immutato è rimasto: la passione per la Mille Miglia con la sua Freccia Rossa (sarà mica che Trenitalia ci ha copiato l’idea del nome?).
La Mille Miglia è stata una corsa di lunga distanza, effettuata su strade aperte al traffico che si disputò in Italia per ventiquattro volte dal 1927 al 1957 (13 edizioni prima della seconda guerra mondiale e 11 dopo il 1947).
La corsa venne ideata come gara unica (non a tappe) e organizzata dai conti Aymo Maggi con l’aiuto di Renzo Castagneto dotato di ottime capacità organizzative, in risposta alla mancata assegnazione a Brescia, loro città natale, del Gran Premio d’Italia; tutto ciò insieme a Franco Mazzotti primo finanziatore. Fu scelto un percorso a forma di “otto” da Brescia a Roma e ritorno, su una distanza di circa 1.600 km (corrispondenti a circa mille miglia). Nelle successive edizioni il tracciato fu modificato per tredici volte.
La corsa fu interrotta nel 1940 a causa della partecipazione dell’Italia alla II Guerra Mondiale. La corsa riprese il 21 giugno 1947 con la vittoria di Biondetti in coppia con Romano sulla poderosa “Alfa Romeo 8C 2900B aspirato berlinetta Touring” in 16 ore 16 minuti e 39 secondi. Ma il record assoluto se lo aggiudicò il famoso pilota inglese Stirling Moss che nel 1955 percorse i 1600 km in 10 ore e 8 minuti, al volante di una Mercedes-Benz 300 SLR numero 722.
Nel 1957 un fatale incidente avvenuto sulla Goitese nei pressi di Guidizzolo (MN) costò la vita al pilota spagnolo Alfonso de Portago, al navigatore americano Nelson, e ad undici spettatori. La corsa venne definitivamente sospesa. La Mille Miglia rese famosi in tutto il mondo marchi di auto Gran Turismo, come la Alfa Romeo, la Lancia e la Ferrari. Dal 1977 il nome Mille Miglia è stato ereditato dalla Mille Miglia Storica, una parata e gara di regolarità di auto d’epoca prodotte rigorosamente prima del 1957.


Contemporanea Colline Festival ’09 – Le arti della scena

maggio 13th, 2009 by Giacomo Marconi | No Comments

Nel periodo che va dal 4 al 15 maggio 2009 Edoardo Donatini, Direttore Artistico di Contemporanea Colline Festival, ha incontrato alcune associazioni presenti sul territorio fiorentino e pratese e attive nel campo teatrale per presentare loro l’edizione 2009 del festival, che rappresenta l’integrazione in un unico programma di Contemporanea Festival e del Festival delle Colline.
Il primo, fin dalla nascita diretto da Edoardo Donatini, era realizzato dal Teatro Metastasio Stabile della Toscana in collaborazione con il Centro per l’Arte Contemporanea “L. Pecci” ed era un festival teatrale biennale rivolto alle nuove generazioni e con una particolare attenzione ad un “utilizzo nuovo dei linguaggi dello spettacolo e della comunicazione”; il secondo, una storica rassegna musicale che negli anni aveva “cercato di rappresentare lo stato della ricerca musicale contemporanea in relazione con le varie culture, tracciando un percorso attraverso la musica del mondo”.
Nel 2008 nasce il Contemporanea Colline Festival, adesso alla sua seconda edizione, trovando come punto d’incontro tra le due manifestazioni, che già condividevano un comune territorio di appartenenza, la ricerca e l’attenzione alle arti della scena contemporanea in tutte le sue diverse declinazioni.
L’edizione 2009, come si legge dal comunicato stampa, conferma l’attenzione del progetto alla scena contemporanea, ai linguaggi della musica, del teatro, dell’arte visiva e della performance in generale con artisti nazionali e internazionali, alimentando un vivace contesto dialettico tra le esperienze coinvolte e attivando una fitta rete di luoghi, spazi, aree, ambienti e strutture. Ma fa un passo ancora in avanti, coinvolgendo il fiorentino Festival Oltrarno Atelier CanGo, diretto da Virgilio Sieni. Questo nuovo legame verrà reso ancor più reale ed evidente domenica 17 maggio da una passeggiata di 20 km realizzata da persone non vedenti nella piana che collega Firenze e Prato, unendo idealmente queste due città.
Il festival si divide in due parti: “Le arti della scena” (23 maggio – 1 giugno) e “Concerti sulle colline” (18 giugno – 7 luglio).
“Le arti della scena è articolato come un grande laboratorio delle arti locali” precisa Edoardo Donatini “e si concentra su tutto ciò che concorre a dare forma ad una scrittura scenica, sulle arti che alimentano il processo creativo, e perciò ospita teatro, danza e musica in tutte le possibili forme e i possibili formati che la creazione produce, dallo studio allo spettacolo finito, dalla prova d’attore all’esperimento registico, dalla performance all’ipotesi di messa in scena”.
Tutto questo è rispecchiato dalla sezione che da sempre è il nucleo vitale del festival: Alveare (dal 24 al 31 maggio a Officina Giovani), luogo in cui ogni cellula lavora per un progetto comune. Alveare infatti nasce come un’opportunità per gli artisti di dare sfogo alle loro necessità creative, lontano dall’esigenza di distribuzione che spesso li affligge e limita. Ogni lavoro è costruito appositamente per Contemporanea Colline Festival, non è “preconfezionato”, e intende mostrare l’atto creativo puro di ogni singolo artista, ma in relazione con gli altri. Alveare infatti si struttura come un progetto di percorsi performativi all’interno dei quali il pubblico è chiamato a compiere in sequenza un itinerario tra performance di autori e artisti diversi.
La sezione del festival denominata Scena contemporanea (23 maggio – 1 giugno) si apre con la prima assoluta del progetto triennale, svolto con un gruppo ristretto di giovani attori toscani selezionati e guidati da Federico Tiezzi (Direttore del Teatro Metastasio Stabile della Toscana), che completa il lavoro sul testo La Madre di Bertolt Brecht, e si chiude con un altro lavoro di Federico Tiezzi, Galileo/Un melologo, con attori del calibro di Giulia Lazzarini e Graziano Piazza, con cui il Metastasio celebra una delle figure più controverse e amate della storia scientifica.
Per quanto riguarda la sezione Progetti speciali, questa comprende una performance di Franko B., italiano trasferito a Londra noto per alcune esibizioni di natura “sadomasochistica”, e porta sulle scene italiane la famosissima coppia Cuocolo – Bosetti con la compagnia italo australiana IRAA Theatre, che presenta The persistence of dreams, una performance per uno spettatore alla volta, e che lavora sul vissuto personale con grande comunicazione.
Durante il festival non mancheranno d’altra parte una serie di incontri coordinati da Gianfranco Capitta: uno dedicato a Nico Garrone, critico del quotidiano La Repubblica recentemente scomparso, tre ad artisti della scena internazionale come Daniel Wetzel e i Rimini Protokoll, Emio Greco e Franko B. ed uno all’architetto e designer Alessandro Mendini.
Ogni sera si apre poi il Fuorinotte – Contemporanea Dopofestival, con Officina Giovani che diventa punto d’incontro, divertimento e ristoro per pubblico, artisti e operatori.
Per maggiori informazioni: www.contemporaneacolline.it


Lady Oscar conquista il Sistina!

maggio 10th, 2009 by Donatella Barbagallo | No Comments

Grandioso successo per il musical ispirato al famoso cartone animato degli anni 80-90 Lady Oscar, prima testimonial per l’Avis su Second Life, poi richiesto in via eccezionale dal teatro Sistina di Roma.
Approda al Teatro Sistina di Roma il musical François – Versailles Rock Drama, e, pensiamo, era inevitabile. Lo spettacolo, che ha visto il suo debutto al Teatro Vascello di Roma il 28 marzo, ha riscosso un notevole successo di pubblico, tanto che Il Sistina, appunto, ha inserito lo spettacolo fuori dal programma della stagione.
Fin da subito erano ben alte le aspettative verso questo spettacolo: esso infatti ha immediatamente ricevuto l’onore di essere stato scelto come spettacolo ufficiale dell’Avis (Associazione Volontari Italiani Sangue) Comunale Roma nel circuito virtuale di Second Life, il simulatore di vita on line ormai famoso in tutto il globo. La messa in scena virtuale era avvenuta in anteprima assoluta il 9 marzo. La scelta è stata motivata dalla volontà di puntare sui nuovi mezzi di comunicazione sociale verso la sensibilizzazione del problema.
Il Musical è ispirato alla celebre serie d’animazione giapponese “Lady Oscar” dell’autrice Ryoko Ikeda. Vediamo quindi Oscar François de Jarjayes, figlia di un severo generale dell’esercito della Francia pre-rivoluzionaria, allevata come un maschio ed abile soldato, conosciuta più semplicemente come Lady Oscar, e anche la sua protetta Regina Maria Antonietta, l’amato Andrè, il conte Fersen e tutti gli altri; una storia che ha appassionato diverse generazioni e che ora rivive sotto nuova trasposizione anche a teatro, dove ormai ogni storia e favola è un pretesto per banali e scontati musical.
Lady Oscar. Francois – Versailles Rock Drama, questo il titolo per intero, è un musical in due atti realizzato dall’Associazione Diverbia et Cantica, sotto la regia di Andrea Palotto, molto attento, che ne ha curato anche le musiche e i testi.
A differenza del manga e dell’anime, il musical focalizza molto l’attenzione sul profilo psicologico dei personaggi protagonisti realmente vissuti, in particolare ad esempio nella figura del rivoluzionario Robespierre, e sulle vicende storiche di un periodo della storia d’Europa molto conturbante e ricco di contraddizioni. Il tutto sotto incalzante ritmo pop-rock (fin dal titolo si vuole immediatamente comunicare il taglio dell’opera rock appunto, collegandosi alla tradizione illustre delle opere Rock alla Loyd Webber e Tim Rice). Bellissime musica, potenti voci e ben caratterizzate, bravi gli interpreti tra cui spicca Alice Mistroni ed un convincente Danilo Brugia, la cui scelta da parte del regista, vista la sua provenienza dalla soap opera Centovetrine, ha fatto inizialmente storcere il naso a parecchi.
Consiglio quindi vivamente a chi adora o ha adorato l’indimenticabile cartone animato di Lady Oscar, agli appassionati di musical e di teatro, di andare a vedere quest’opera, che sul già superbo palco del Sistina acquista ancora più punti.
In scena fino al 12 maggio, con buone possibilità di ulteriori repliche, è inoltre previsto un tour per tutta l’Italia.
Info e aggiornamenti futuri su www.francoisthemusical.net.


Una settimana per “irrompere nel futuro”

maggio 6th, 2009 by Redazione | No Comments

Una settimana per

Arrivano da tutto il mondo gli ospiti di “Irrompere nel futuro”, settimana di incontri, eventi e dibattiti dedicata al futuro delle giovani generazioni organizzata dall’Associazione Rondine Cittadella della Pace e dalla Fondazione Rondine che si terrà dal 13 al 19 Maggio 2009 ad Arezzo, Rondine e Firenze.
Dal Principe El Hassan bin Talal di Giordania ai musicisti Noa, Mira Awad, Nicola Piovani, Stefano Bollani e Davide Riondino, dal direttore dei programmi radiofonici della Rai Sergio Valzania alla giornalista e scrittrice Manuela Dviri, dallo storico Franco Cardini all’ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell’Istituto per il Commercio Estero, dal Rettore dell’Università cattolica di Milano Lorenzo Ornaghi al Cardinale Silvano Piovanelli.
Attesi anche tanti ospiti internazionali: Miron Izakson, poeta e scrittore israeliano, Hannan Awwad, poetessa palestinese, Sulaiman Al Jassim e Dan Johnson, vicepresidente e rettore della Zayed University (Emirati Arabi Uniti), fino a oltre 100 persone dal Caucaso del Nord e del Sud che daranno vita alla prima Conferenza dei popoli del Caucaso chiamata “Ventidipacesucaucaso”.
Un evento senza precedenti che prende vita dallo Studentato Internazionale di Rondine Cittadella della Pace, originale laboratorio di convivenza e dialogo che dal 1997 vede convivere e studiare assieme giovani provenienti da paesi in conflitto o in difficoltà del Caucaso, del Medio Oriente, dei Balcani, dell’Africa nel piccolo borgo medievale di Rondine in provincia di Arezzo.
Per la prima volta in occasione di “Irrompere nel futuro” tornano a Rondine anche tutti gli ex studenti che hanno fatto parte del progetto in oltre dieci anni di vita – riuniti nella ‘Lega delle Rondini d’oro’ – per un contributo decisivo alla riflessione su un’inedita alleanza tra giovani e adulti per pensare il futuro e agire insieme per una civiltà della pace.
Si comincia mercoledì 13 maggio presso il borgo di Rondine con “Giovani oltre la coltre – Incontro internazionale”: 250 giovani tra i 18 e i 35 anni si confronteranno con gli studenti di Rondine che provengono da realtà di guerra o di difficoltà. Porteranno le loro storie come carovane nel deserto che, da percorsi diversi, si incontrano in un’oasi verde e danno senso al proprio racconto nell’esperienza altrui.
“Giovani oltre la coltre” prosegue il giorno successivo, giovedì 14 maggio sempre a Rondine con il “Colloquio internazionale” alla presenza del Principe El Hassan bin Talal di Giordania, il vicepresidente della Zayed University, Sulaiman Al Jassim (Emirati Arabi Uniti), il rettore della stessa università Dan Johnson (Emirati Arabi Uniti), la poetessa palestinese Hannan Awwad, la giornalista e scrittrice italo-israeliana Manuela Dviri, il poeta e scrittore israeliano Miron Izakson, il prof. Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università cattolica di Milano e il Cardinale Silvano Piovanelli, arcivescovo emerito di Firenze. Ciascuno dei partecipanti porterà un simbolico dono ai rappresentanti delle giovani generazioni presenti e dialogherà con loro del loro futuro.
Questi incontri hanno lo scopo di definire un chiaro messaggio da consegnare al mondo, e in particolare ai giovani e ai responsabili delle istituzioni per costruire insieme un’azione audace testimoniando che è sempre possibile rompere il muro che separa da un futuro sempre più incerto e ‘invisibile’, offrendo concrete opportunità e solidi valori di riferimento soprattutto alle nuove generazioni; che gli adulti non hanno dato le dimissioni dalle proprie responsabilità e si impegnano per una nuova convivialità da realizzare nelle città, nei paesi e tra i popoli, specialmente quelli che vivono situazioni di conflitto.
Venerdì 15 maggio ospiti e studenti saranno ricevuti presso il Quirinale dal Presidente della Repubblica che ha aderito a “Irrompere nel futuro” e la sera al borgo di Rondine Stefano Bollani e Davide Riondino si esibiranno nel concerto “Musica per unire”, serata di raccolta fondi per la Fondazione di comunità per Rondine.
L’ambasciatore Umberto Vattani, presidente dell’Istituto del Commercio Estero presiederà l’incontro del mattino di sabato 16 maggio: giovani italiani, studenti ed ex studenti di Rondine provenienti da paesi diversi incontrano il mondo dell’impresa economica. Imprenditori da varie parti di Italia e da alcuni Paesi di provenienza degli studenti di Rondine dibattono per un’economia aperta ai giovani e per una finanza al servizio dell’uomo.
Nel pomeriggio del 16 maggio ha inizio un vero e proprio evento nell’evento: la conferenza “Ventidipacesucaucaso”, primo incontro internazionale con oltre 100 persone del Caucaso del Nord e del Sud appartenenti al mondo accademico, culturale, giovanile, imprenditoriale, religioso, associativo, ma anche giovani, madri, famiglie, anziani dei villaggi. Tutti i popoli del Caucaso partecipano a “Ventidipacesucaucaso”, progetto di amicizia e di cooperazione per una nuova cultura di pace.
Perché una conferenza sul Caucaso? La storia di Rondine inizia con i primi studenti russi e ceceni vittime del conflitto del 1995 e ancora oggi gran parte dello Studentato è composto da giovani che provengono dai luoghi del conflitto dell’ultimo agosto che ha coinvolto Georgia, Abcasia e Ossezia. Altri giovani provengono dalle Repubbliche di Inguscezia e di Cecenia. Dopo l’ultimo conflitto dello scorso Agosto lo Studentato Internazionale di Rondine Cittadella della Pace ha sentito l’urgenza di dare un contributo e con la collaborazione del Ministero Italiano degli Affari Esteri Rondine ha organizzato “Ventidipacesucaucaso”.
Obiettivo della Conferenza è la redazione dei “14 punti per la pace nel Caucaso”, primo documento positivo che sarà redatto da circa 150 persone appartenenti a tutti i popoli caucasici, che traccia una via concreta e percorribile per giungere a una duratura convivenza pacifica e fraterna nell’intera regione caucasica.
Traendo ispirazione dai “14 punti di Wilson”, che circa 90 anni fa dettero l’impulso alla costituzione della Società delle Nazioni, il documento si compone di una parte fondativa, contenente i principi etici condivisi, e di una parte pratica che individua alcune azioni che per la loro qualità e varietà si pensa possano aprire uno scenario nuovo per tutti i popoli del Caucaso.
I lavori della conferenza si svolgeranno a porte chiuse il 17 e 18 maggio presso il Santuario de La Verna per poi concludersi martedì 19 maggio a Firenze nel Salone dei 500 di Palazzo Vecchio con la consegna del documento finale alle autorità italiane e europee, civili e religiose. Sarà presente alla cerimonia conclusiva anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi, la vicepresidente della Camera Rosy Bindi e il Nunzio apostolico in Italia, arcivescovo Giuseppe Bertello.
Il 18 maggio a …



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